I mercati della regione Asia-Pacifica hanno chiuso, per lo più, in terreno positivo dopo avere aperto in difficoltà. L'indice di riferimento giapponese, il Nikkei 225, è salito dello 0,22%, mentre il più ampio Topix è rimasto invariato.
Borse: i mercati asiatici recuperano dopo un'apertura difficile
Il Kospi della Corea del Sud è rimasto invariato in un contesto di contrattazioni instabili, mentre il Kosdaq a piccola capitalizzazione è cresciuto dello 0,87%. Meglio gli indici principali cinesi: l'Hang Seng di Hong Kong è salito dell′1,73%, mentre l’indice CSI 300, della Cina continentale, è salito dello 0,14%.
Gli investitori terranno d’occhio anche le azioni indiane, in calo venerdì, dopo che la Reserve Bank of India ha previsto un taglio dei tassi di interesse per la prima volta in cinque anni. Le azioni indiane hanno esteso le perdite della sessione precedente per aprire in ribasso. Il benchmark Nifty 50 è sceso dello 0,69%, mentre l’indice BSE Sensex è sceso dello 0,66%.
L’indice di riferimento di Singapore Straits Times ha raggiunto il massimo storico di 3.910,12 punti, guidati dai guadagni delle azioni dell’operatore di telecomunicazioni Singapore Telecommunications e delle banche locali, quali DBS Group Holdings. Il benchmark STI è salito dello 0,82%. L'australiano S&P/ASX 200 ha chiuso la giornata in calo dello 0,34% a 8.482,80.
Venerdì i tre principali indici statunitensi sono scesi dopo che Trump ha dichiarato di pianificare tariffe reciproche sui partner commerciali. I mercati sono stati ulteriormente pressati dalla pubblicazione dei dati sul sentiment dei consumatori e sui posti di lavoro che hanno indicato una ripresa dell’inflazione e hanno fatto schizzare il rendimento dei Treasury a 10 anni oltre il 4,5% al massimo della sessione.
Il Dow Jones Industrial Average è sceso di 444,23 punti, o dello 0,99%, chiudendo a 44.303,40. L’ S&P 500 è calato dello 0,95% a 6.025,99, e il Nasdaq Composite è scivolato dell′1,36% chiudendo a 19.523,40.