Economia

Scivolone in Borsa per Société Générale mentre proseguono le perquisizioni per presunta frode fiscale

Redazione
 
Scivolone in Borsa per Société Générale mentre proseguono le perquisizioni per presunta frode fiscale

Société Générale finisce sotto i riflettori della giustizia francese e dei mercati finanziari. Il titolo della banca ha registrato un calo dell’1,8% alla Borsa di Parigi intorno alle 13, attestandosi a 47,14 euro, tra le peggiori performance del Cac 40, in flessione dello 0,5%. A zavorrare il titolo, la notizia della prosecuzione delle perquisizioni presso gli uffici del gruppo bancario nell’ambito di una maxi-indagine su presunte frodi fiscali a vantaggio di grandi aziende francesi.

Scivolone in Borsa per Société Générale mentre proseguono le perquisizioni per presunta frode fiscale

Secondo quanto riportato dall’Afp, le perquisizioni sono state disposte dalla Procura Nazionale Finanziaria (Pnf) nell’ambito di un’indagine preliminare avviata nel gennaio 2024 e condotte dall’Ufficio Nazionale Antifrode (Onaf). Le operazioni, iniziate martedì, proseguono anche nella mattinata di oggi presso le sedi parigine della banca alla Défense e in Lussemburgo. Al centro delle attenzioni giudiziarie ci sarebbe un presunto sistema di “montaggi fiscali” concepiti e realizzati da un ufficio interno della banca per conto di grandi clienti aziendali.

Finora sono quattro le persone arrestate, tra cui alcuni dirigenti di Société Générale, con le loro abitazioni oggetto di perquisizione. Uno degli arresti è stato già revocato, mentre gli altri tre risultano prorogati.

Le ipotesi di reato avanzate dagli inquirenti sono gravi: riciclaggio di frode fiscale, anche in forma aggravata e in associazione a delinquere. Le operazioni sotto inchiesta risalirebbero al 2009 e sarebbero state effettuate in Francia e in Paesi a fiscalità favorevole come il Lussemburgo, considerato particolarmente profittevole per la banca francese.

Tra le aziende coinvolte spicca Lactalis, gigante dell’agroalimentare, già sotto indagine per casi analoghi dal 2018 e che, secondo Libération, avrebbe accantonato 300 milioni di euro a fine 2023 per coprire potenziali contenziosi fiscali.

Le indagini si configurano come una delle più ampie offensive contro l’evasione fiscale degli ultimi anni in Francia, con il coinvolgimento di circa 80 investigatori tra Francia ed estero e il coordinamento di 11 magistrati della Pnf. Un’inchiesta che, oltre a scuotere i vertici di Société Générale, potrebbe avere ripercussioni ben più ampie sull’intero settore bancario e sul rapporto tra finanza e fisco in Europa.

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