Da ieri, le famiglie italiane hanno la possibilità di richiedere il cosiddetto bonus Sport, un contributo pensato per sostenere la partecipazione dei più piccoli ad attività sportive e ricreative nei momenti extra-scolastici. L’iniziativa, finanziata con una dotazione di 30 milioni di euro per il 2025, nasce con l’obiettivo di favorire il movimento e uno stile di vita sano tra i ragazzi, garantendo allo stesso tempo la possibilità di praticare sport anche a chi si trova in condizioni economiche più fragili.
Al via il bonus Sport per i ragazzi, fino a 300 euro per sostenere le famiglie nello sport di base
Il sostegno economico è rivolto a nuclei familiari con figli di età compresa tra i 6 e i 14 anni e con un Isee minorenni in corso di validità non superiore a 15mila euro. Il contributo, che non può essere cumulato con altri sussidi simili concessi da enti locali, è richiedibile per un massimo di due figli per famiglia. A ciascun minore potrà essere riconosciuto un sostegno fino a 300 euro, da destinare a un’unica attività sportiva o ricreativa con frequenza minima di due volte a settimana. Il meccanismo di erogazione è stato pensato in più fasi, per garantire che i fondi siano realmente utilizzati.
La prima tranche, pari al 30 per cento, viene corrisposta all’inizio del corso, un ulteriore 40 per cento a metà percorso, dopo la verifica delle presenze, e il saldo finale del 30 per cento al termine delle attività. Tutte le somme saranno versate direttamente agli enti organizzatori, che dovranno essere associazioni o società sportive dilettantistiche, realtà del terzo settore o Onlus attive nello sport e regolarmente registrate.
C’è anche una scadenza precisa: i corsi per i quali si chiede il bonus dovranno partire entro il 15 dicembre 2025 e concludersi entro il 30 giugno 2026. Per presentare la domanda è necessario accedere al portale del Dipartimento per lo Sport, all’indirizzo avvisibandi.sport.governo.it, utilizzando le credenziali Spid o Cie e allegando la dichiarazione Isee minorenni aggiornata. Proprio questo documento, l’Isee minorenni, è uno strumento cruciale per stabilire la fascia economica della famiglia.
Nella maggior parte dei casi coincide con l’Isee ordinario, ma ci sono situazioni in cui differisce, ad esempio quando i genitori non convivono o non sono sposati, oppure quando il minore vive con un solo genitore: in questi casi è prevista una componente aggiuntiva legata all’altro genitore non convivente. Il Dipartimento per lo Sport, con il supporto di Sport e Salute S.p.A., ha annunciato verifiche puntuali per garantire la corretta fruizione del contributo. Saranno utilizzati modelli specifici per registrare le presenze e, qualora l’assenza del bambino dovesse superare il 30 per cento delle lezioni, il bonus dovrà essere restituito.
Le domande saranno valutate in ordine cronologico fino a esaurimento delle risorse. In caso di rinunce, decadenze o revoche, la graduatoria verrà aggiornata scorrendo l’elenco dei richiedenti. Una corsa contro il tempo, dunque, che mette in gioco non solo fondi e procedure ma anche la possibilità concreta per migliaia di famiglie di permettere ai propri figli di fare sport. Perché, come ricordano dal Dipartimento, «lo sport è uno strumento di crescita e di inclusione, e deve essere accessibile a tutti, non solo a chi se lo può permettere».