Economia

Bilancio UE 2024, la Corte dei Conti boccia la spesa: “Irregolarità pervasive e rischi crescenti dal debito Next Generation”

Redazione
 
Bilancio UE 2024, la Corte dei Conti boccia la spesa: “Irregolarità pervasive e rischi crescenti dal debito Next Generation”
La Corte dei Conti Europea ha lanciato un nuovo, severo monito sulla gestione del bilancio dell’Unione Europea. Nella relazione annuale pubblicata oggi, i revisori confermano che la spesa UE continua a essere afflitta da un livello di irregolarità “rilevante e pervasivo”, con un tasso di errore complessivo del 3,6% nel 2024, superiore alla soglia di materialità del 2%. Nonostante il miglioramento rispetto al 5,6% del 2023, per il sesto anno consecutivo la Corte ha espresso un parere negativo, sottolineando come una quota significativa dei fondi europei non sia stata utilizzata in conformità alle regole.

Bilancio UE 2024, la Corte dei Conti boccia la spesa: “Irregolarità pervasive e rischi crescenti dal debito Next Generation”

Sotto la lente dei giudici contabili è finito anche il pilastro del Next Generation EU, il Dispositivo per la Ripresa e la Resilienza (RRF), che ha ricevuto un giudizio “con rilievi”. Sono state riscontrate irregolarità in 6 dei 28 pagamenti a fondo perduto effettuati nel 2024, con una “tendenza all’aumento dell’impatto finanziario” delle anomalie. Tra i nodi critici, la Corte segnala debolezze sistemiche nella definizione dei traguardi e nell’affidabilità dei dati forniti dagli Stati membri. Il caso della Polonia è citato come emblematico, i dubbi sull’indipendenza dei giudici nominati hanno impedito alla Corte di convalidare due milestone chiave legate alla riforma giudiziaria, requisito indispensabile per l’erogazione dei fondi PNRR.

Ma la relazione accende i riflettori anche su una questione ancora più sensibile, l’esplosione del debito legato al Next Generation EU. Secondo le stime della Corte, l’esposizione complessiva dell’Unione potrebbe superare i 900 miliardi di euro entro il 2027, quasi dieci volte il livello pre-pandemico. A preoccupare non sono solo i volumi, ma soprattutto i costi per gli interessi. Dalle previsioni iniziali di 14,9 miliardi di euro per l’attuale bilancio si potrebbe arrivare a oltre 30 miliardi, fino a sfiorare i 74 miliardi nel periodo 2028-2034. Un peso crescente che rischia di comprimere le risorse future destinate ai programmi europei.

Sul fronte ambientale, la Corte riconosce i progressi nella transizione verde, che nel 2024 ha assorbito il 34% del bilancio e contribuito a evitare l’emissione di circa 98 milioni di tonnellate di CO₂. Tuttavia, anche in questo settore permangono irregolarità, la spesa per “Risorse naturali e ambiente”, che comprende la Politica Agricola Comune, presenta un tasso di errore del 2,6%. I revisori segnalano inoltre carenze nella verifica delle emissioni dichiarate dai produttori di autovetture e una gestione “ineguale” della sicurezza energetica, in particolare dopo la crisi del gas scatenata dalla guerra in Ucraina.

Bruxelles difende la propria azione, sottolineando la “significativa diminuzione” del tasso di errore come segnale di miglioramento della governance finanziaria. La Commissione precisa che le irregolarità non equivalgono a frodi, ma riflettono la complessità delle regole di spesa. Nel 2024, le misure correttive e preventive applicate hanno permesso di recuperare o bloccare 2,66 miliardi di euro.

Sul fronte dei controlli, la Corte ha segnalato 19 casi di sospetta frode alle autorità competenti dell’Unione, tra cui OLAF e la Procura europea EPPO. Le principali fonti di errore restano i costi non ammissibili e le violazioni delle norme sugli appalti pubblici, soprattutto nell’ambito della politica di coesione, dove il tasso di errore tocca il 5,7%.
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