Economia

Via libera della Bce a Mps per la scalata a Mediobanca, ora il piano di integrazione entro sei mesi

Redazione
 
Via libera della Bce a Mps per la scalata a Mediobanca, ora il piano di integrazione entro sei mesi
La Banca centrale europea ha concesso a Monte dei Paschi di Siena l’autorizzazione ad acquisire una partecipazione di controllo in Mediobanca, con effetti diretti anche su Mediobanca Premier e Compass Banca. È un passaggio cruciale per l’operazione annunciata mesi fa, che prevede un’Offerta Pubblica di Scambio e un conseguente aumento di capitale per l’istituto senese, la cui attuazione è ora in agenda per il 26 giugno 2025.

Via libera della Bce a Mps per la scalata a Mediobanca, ora il piano di integrazione entro sei mesi

Con il provvedimento, la Bce ha approvato l’acquisizione anche laddove il valore della partecipazione superi il 10% del patrimonio di vigilanza del gruppo Mps, confermando quindi un endorsement regolamentare pieno al progetto di aggregazione.

L’autorizzazione non è priva di vincoli. Entro sei mesi dall’acquisizione del controllo di Mediobanca, Mps dovrà presentare alla vigilanza un piano di integrazione articolato, che comprenda:

Impatto sul capitale e piano finanziario: dovranno essere analizzati i possibili scostamenti rispetto alle previsioni iniziali, con un aggiornamento del capital plan che includa sia scenari base sia scenari avversi, con relative contromisure gestionali.

Organizzazione ICT: sarà necessario specificare le architetture informatiche, i flussi di dati, gli accordi con terze parti e le misure per garantire continuità operativa e qualità dei dati, oltre agli aggiornamenti di policy e controlli interni.

Governance e struttura del gruppo: si richiede una mappatura dell’assetto organizzativo, dei cambiamenti necessari alla governance per garantire coordinamento tra le entità del gruppo, oltre a misure di retention per le figure chiave e aggiornamenti dei sistemi di gestione del rischio.

Il piano dovrà inoltre prevedere una tempistica chiara per l’integrazione e un framework di governance per monitorarne l’avanzamento.

Nel caso in cui, al termine dell’offerta pubblica, Mps non superi la soglia del 50% delle adesioni, la Bce ha previsto ulteriori obblighi entro tre mesi dalla chiusura dell’operazione:

1. Report del CdA e della società di revisione che certifichi il controllo di fatto;

2. In alternativa, un piano strategico approvato dal consiglio che espliciti l’intenzione di mantenere o cedere la partecipazione, con obiettivi e tappe operative;

3. Una dichiarazione formale sull’eventuale intenzione di rafforzare ulteriormente la quota.

Il consiglio di amministrazione di Mps, in linea con la delibera assembleare del 17 aprile, si riunirà il 26 giugno per esercitare la delega all’aumento di capitale, passaggio chiave per il lancio effettivo dell’Ops.

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