Economia

Banco Bpm va all'attacco dell'Ops lanciata da Unicredit e corteggia Credit Agricole

Redazione
 
Banco Bpm va all'attacco dell'Ops lanciata da Unicredit e corteggia Credit Agricole

Non che ci fossero dubbi, ma dal palco dell'assemblea che ha approvato il bilancio del 2024, i vertici di Banco Bpm hanno per l'ennesima volta chiuso la porta a qualsiasi intesa sull'Ops lanciata da Unicredit. La novità emersa piuttosto riguarda Credit Agricole, azionista di riferimento dell'istituto di Piazza Meda con un pacchetto del 19,8% e che sarà determinante nella riuscita o meno dell'offerta lanciata da Unicredit.

Banco Bpm va all'attacco dell'Ops lanciata da Unicredit e corteggia Credit Agricole

L'amministratore delegato di Banco Bpm, Giuseppe Castagna (in foto), durante la conferenza stampa al termine dell'assemblea ha infatti detto che con l'istituto francese c'è un buon rapporto. "Siamo molto fiduciosi del percorso fatto fino a qui con Credit Agricole come azionisti. Per ora ci sentiamo in un percorso che è stato apprezzato, poi vedremo", ha detto Castagna aggiungendo che la linea strategica adottata dalla banca fino ad ora sembra essere stata apprezzata dal gruppo transalpino.

Banco Bpm cerca sponde anche nel Monte dei Paschi di Siena e quindi nel Governo, con Castagna che ha dichiarato che non sarebbe scontento se l'istituto senese avesse una partecipazione in Banca Generali, in riferimento all'Ops lanciata su Mediobanca.

Una stoccata finale poi l'ad di Banco Bpm la riserva direttamente a Unicredit e alle sue attività all'estero. Mentre l'istituto di Piazza Meda "fa tutto in Italia. Noi siamo una banca che lavora solo in Italia", Castagna a chi gli chiedeva del decreto Golden power emanato dal Governo, ha rilevato che "l'altra banca" ha il 65% delle attività fuori dall'Italia.

Sulla stessa linea il presidente del Banco Bpm, Massimo Tononi, che ha chiesto a Unicredit di fare chiarezza su ciò che vuole fare: se proseguire con l'Ops oppure rinunciare alle luce della difficoltà di avveramento di almeno tre delle condizioni poste all'inizio dell'offerta. "La nostra banca - ha detto Tononi - ha realizzato risultati formidabili in questi ultimi anni, ma c'è ancora molto da fare. L'obiettivo è muoversi nel solco della nostra storia, di vicinanza al territorio e alle famiglie".

"Il nostro percorso - ha aggiunto - non deve e non può finire qui, deve continuare. Non verrà certo interrotto per effetto dell'Offerta pubblica di scambio di Unicredit che riteniamo del tutto inadeguata sotto il profilo finanziario e con profili di incertezza molto estesi e molto preoccupanti".

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