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Auto elettriche: boom di fake news, dal rischio incendi alle batterie “usa e getta”

Redazione
 
Auto elettriche: boom di fake news, dal rischio incendi alle batterie “usa e getta”

Tra poche settimane scatteranno i nuovi incentivi per l’acquisto delle auto elettriche, ma nonostante le spinte del mercato e l’idea che rappresentino il futuro della mobilità, in Italia queste vetture restano ancora una scelta di nicchia.

Auto elettriche: boom di fake news, dal rischio incendi alle batterie “usa e getta”

Non soltanto per il prezzo, spesso proibitivo rispetto alle auto tradizionali, ma anche per il peso delle convinzioni errate che continuano a circolare. Per capire meglio come la pensino gli automobilisti, Facile.it ha affidato a mUp Research un’indagine condotta su un campione rappresentativo.

Il quadro che emerge è sorprendente: nonostante la crescente attenzione al tema ambientale, milioni di italiani continuano a credere a vere e proprie leggende metropolitane. La prima riguarda l’inquinamento. Alla domanda se le auto elettriche emettano più CO2 di quelle a benzina, la maggioranza degli intervistati, circa il 78 per cento, ha risposto correttamente che si tratta di un falso.

Eppure, 8,1 milioni di persone restano convinte del contrario. Gli esperti chiariscono che, pur avendo la produzione delle batterie un impatto non trascurabile, il bilancio complessivo è a favore dell’elettrico, soprattutto se l’energia utilizzata proviene da fonti rinnovabili. Un altro nodo riguarda la durata delle batterie. Qui le incertezze aumentano: due italiani su tre ritengono ancora che si esauriscano in pochi anni. La realtà è diversa, come spiegano i dati del settore.

Le batterie moderne hanno una vita utile che può oscillare fra i 10 e i 20 anni e molti costruttori garantiscono le prestazioni per almeno otto anni. “È uno dei timori più diffusi e allo stesso tempo meno fondati” osservano gli analisti, sottolineando come la tecnologia abbia fatto enormi passi avanti rispetto alle prime generazioni di veicoli.

Anche l’infrastruttura di ricarica è spesso circondata da percezioni distorte. Alla dichiarazione secondo cui in Italia esisterebbero meno di 2.500 colonnine pubbliche, quasi il 70 per cento del campione ha risposto di sì. La realtà è ben diversa: secondo i dati Motus-E aggiornati a marzo 2025 i punti di ricarica superano quota 66.000, distribuiti su tutto il territorio e in continua espansione. A rendere il tutto più semplice ci sono poi le applicazioni che consentono di localizzare e prenotare le stazioni disponibili.

Non meno radicata è la paura legata alla sicurezza. Più di 13 milioni di italiani credono che le auto elettriche prendano fuoco facilmente. Una percezione che non trova riscontro nei dati: gli incendi di veicoli a batteria sono rari e, secondo diversi studi, meno frequenti di quelli che coinvolgono auto a combustione. Curiosamente, a smascherare più spesso la fake news sono stati i giovani under 24, segno che la nuova generazione è più incline a fidarsi delle informazioni scientifiche. Infine, resta il nodo delle fonti energetiche.

Alla frase “L’elettricità per ricaricare le auto elettriche viene integralmente prodotta da fonti fossili”, oltre il 70 per cento degli intervistati ha risposto correttamente che non è vero. In Italia come altrove, infatti, il mix energetico è in evoluzione e vede una quota crescente di rinnovabili. Inoltre, chi sceglie l’auto elettrica può decidere di ricaricarla a casa utilizzando energia certificata verde.

Quello che emerge dall’indagine è una fotografia contraddittoria: da un lato il Paese si prepara a nuovi incentivi e a una rete di ricarica sempre più capillare, dall’altro resiste una zavorra di convinzioni errate che contribuiscono a frenare la diffusione dei veicoli elettrici. Fake news che, come osservano gli esperti, rischiano di rallentare un processo che in realtà non riguarda soltanto la tecnologia, ma la possibilità di ripensare il nostro modello di mobilità.

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