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Auto aziendali, cambia la tassazione dei fringe benefit ma resta salva la finestra transitoria per ordini entro il 2024

Redazione
 
Auto aziendali, cambia la tassazione dei fringe benefit ma resta salva la finestra transitoria per ordini entro il 2024
Con l’avvio del nuovo anno, la tassazione dei veicoli aziendali concessi in uso promiscuo ai dipendenti ha subito un’importante revisione grazie alla legge di Bilancio 2025 e al decreto “Bollette”, misure pensate per incentivare la mobilità sostenibile. Tuttavia, un recente chiarimento dell’Agenzia delle Entrate getta luce su una fase transitoria che salva, almeno in parte, i vantaggi fiscali previsti fino al 2024.

Auto aziendali, cambia la tassazione dei fringe benefit ma resta salva la finestra transitoria per ordini entro il 2024

La novità principale riguarda la determinazione del valore del fringe benefit, ossia il valore attribuito ai veicoli aziendali concessi ai dipendenti per uso sia lavorativo sia personale. Dal 1° gennaio 2025, per i contratti stipulati da quest’anno, la quota imponibile sul reddito del dipendente si calcola applicando il 50% del costo chilometrico annuo, determinato secondo le tabelle Aci, al netto di eventuali somme trattenute al lavoratore.

L’aliquota si riduce sensibilmente per i veicoli a minor impatto ambientale: solo 10% per le auto elettriche e 20% per gli ibridi plug-in, a conferma dell’impegno del governo nel favorire una transizione ecologica anche nel settore aziendale.

Ma attenzione: le nuove regole non si applicano a tutti i veicoli in circolazione. L’Agenzia delle Entrate, con una recente circolare, ha precisato che nulla cambia per le auto immatricolate e assegnate al lavoratore tra il 1° luglio 2020 e il 31 dicembre 2024, che continueranno a seguire le vecchie regole fiscali fino alla naturale scadenza del contratto.

Inoltre, per agevolare l’adeguamento, il legislatore ha previsto un periodo transitorio. I veicoli ordinati entro il 31 dicembre 2024 e consegnati al dipendente entro il 30 giugno 2025 possono ancora usufruire delle precedenti percentuali, riducendo l’impatto fiscale per aziende e lavoratori. Questa disposizione si rivela particolarmente vantaggiosa per chi aveva pianificato gli ordini a fine 2024, evitando così un inasprimento immediato della tassazione.

Un aspetto interessante evidenziato nella circolare riguarda i veicoli ordinati entro il 2024 ma consegnati nel primo semestre 2025: se questi rientrano tra i modelli a basse emissioni, come elettrici o ibridi plug-in, possono beneficiare comunque delle nuove percentuali ridotte (10% e 20%). Una misura che incentiva ulteriormente la scelta di soluzioni green, offrendo un doppio vantaggio economico e ambientale.

Il nuovo quadro normativo, che punta su sostenibilità e trasparenza fiscale
, mira a ridurre le emissioni e stimolare la sostituzione dei parchi auto aziendali, confermando la direzione intrapresa anche a livello europeo per la decarbonizzazione del trasporto su strada.

Per i datori di lavoro, la corretta gestione dei fringe benefit diventa ora ancora più strategica: dal calcolo preciso dei valori imponibili fino alla scelta di veicoli meno inquinanti, capaci di ottimizzare sia il costo fiscale sia l’immagine aziendale.
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