Economia

"Opportunità per le Aziende, Futuro per le Persone": Associazione ITA2030 lancia il progetto JOIN

Redazione
 
'Opportunità per le Aziende, Futuro per le Persone': Associazione ITA2030 lancia il progetto JOIN

Il Centro Congressi di Fondazione Cariplo ha ospitato l’evento "Opportunità per le aziende, futuro per le persone" promosso da ITA2030, associazione indipendente nata nel 2019 per supportare il Terzo settore e presieduta da Marcello Giustiniani, Senior Partner di BonelliErede (in foto).

"Opportunità per le Aziende, Futuro per le Persone": Associazione ITA2030 lancia il progetto JOIN

Durante l'evento, è stata presentata un’analisi realizzata dall’Area Studi di Mediobanca sul problema del caro della manodopera e sull'impatto che ha avuto nel solo 2023 una perdita di valore aggiunto pari a 43,9 miliardi di euro, ovvero il 2,5% del PIL italiano, e come possa essere risolto almeno in parte col contributo dei cittadini stranieri. In base a quanto emerge, una migliore valorizzazione delle competenze di questi lavoratori produrrebbe una “creazione” netta di ricchezza stimata in 75 miliardi di euro. Previsto contestualmente un aumento dell’1% nei flussi migratori può evitare un calo del Pil dell’1 nei paesi OCSE, pari a 22 miliardi di euro per l’Italia.

ITA2030 si è già mossa in questo senso contribuendo a dar forma a JOIN – Job & Inclusion Network, un progetto volto a mettere in contatto aziende con difficoltà a reperire risorse e persone in cerca di un’occupazione, a partire da quelle italiane in condizioni di svantaggio e dai migranti con regolare permesso di soggiorno. Presentato stamane durante il convegno, JOIN prende spunto dal lavoro in questo senso fatto da cinque organizzazioni del Terzo Settore – Cometa, Lai-momo/Abantu, Next, ELIS e ItaliaHello/JNRC – e nasce per meglio incrociare domanda e offerta, coinvolgendo ancora più realtà, supportando un numero maggiore di aziende e ampliando la copertura territoriale.

L’evento è proseguito con una tavola rotonda che ha visto confrontarsi Giada Dattoli Zhang, CEO di Mulan Group; Nicola Lanzetta, Direttore Italia di Enel; Giovanni Paglia, Assessore alle Politiche abitative, Lavoro, Politiche giovanili dell’Emilia-Romagna; Alessandro Profumo, Presidente dell’Advisory Board di Rialto Ventures; e Stefano Proverbio, Senior Partner emerito di Mckinsey e consigliere di Coesia.

Le singole associazioni indipendentemente hanno già supportato aziende come Arcaplanet, Sirti, Mondelēz International e Fincantieri, e provveduto alla formazione e all’inserimento lavorativo di migliaia di persone, come Bassirou Zigani e Diane Christelle Kombou che hanno raccontato la loro storia.

“La carenza dei lavoratori e il mismatch tra domanda e offerta sono problemi strutturali del nostro Paese che come tali dobbiamo trattare. Abbiamo lanciato JOIN per fare rete e marciare tutti verso la stessa direzione. Le aziende possono così trovare risorse che sarebbero fuori dai loro radar e contare su un network che li affianca dalla selezione dei profili alla formazione. Chi invece entra in azienda può costruirsi un nuovo futuro” ha Marcello Giustiani, presidente di ITA2030.

Gabriele Barbaresco, Direttore Area Studi Mediobanca, ha aggiunto: “Il contributo dei lavoratori stranieri è imprescindibile poiché offre una leva di rapida attivazione per contrastare un insieme di fattori negativi che, innescati dall’invecchiamento degli occupati in Italia, pone alle imprese crescenti difficoltà di reperimento di risorse. Naturalmente, per contrastare i venti contrari della demografia occorre agire anche su natalità e produttività, ma questi sono fattori a efficacia differita o più complessa realizzazione. Il lavoro immigrato, invece, rappresenta una risorsa immediatamente impiegabile”.

Mario Nava, Direttore Generale per l’Occupazione, gli Affari Sociali e l’Inclusione della Commissione Europea, ha detto: “Oggi in Europa c’è un problema conclamato legato alla mancanza di lavoratori e, proprio sulla base di questo, la Commissione europea si è focalizzata sulle competenze lanciando la strategia Union of skills. Tra le aree di intervento c'è quella legata all'attivazione delle competenze di chi oggi non lavora o svolge mansioni per cui è troppo qualificato. Se vogliamo restare competitivi e continuare a crescere, è importante che tutti lavorino e possano farlo. In questo senso, e a fronte della trasformazione demografica in atto, l'immigrazione controllata e regolare può contribuire a risolvere il problema”.

Il Presidente dell’INPS Gabriele Fava, ha detto: “Giovani, donne, lavoratori stranieri: sono queste le tre leve strategiche su cui costruire il futuro del sistema Paese e di quello previdenziale. Garantire accesso al lavoro, stabilità e prospettive di crescita non è solo una scelta economica, è un atto di responsabilità collettiva. È investire nel capitale umano, nella coesione sociale, nella sostenibilità di lungo periodo. Le imprese non sono spettatrici: sono attori del cambiamento. Stiamo lavorando ad un nuovo modello di collaborazione tra INPS e tessuto produttivo. E in un’Italia che invecchia, l’immigrazione regolare, governata e qualificata è una risposta concreta alla fragilità demografica e alla tenuta del nostro sistema economico”.

Elena Bonetti, Presidente della Commissione parlamentare d’inchiesta sugli effetti economici e sociali della transizione demografica, ha spiegato:  “L’Italia ha bisogno di un'immigrazione qualificata e formata, tema che si interseca in modo molto forte con quello della transizione demografica. Il lavoro tra le imprese, il terzo settore e le istituzioni può dare una risposta, anzi deve dare una risposta”, ha detto. “La commissione parlamentare di inchiesta che presiedo ha il compito di valutare complessivamente questo fenomeno e dare delle risposte concrete. Il tema della formazione dell'integrazione e del governo dei processi migratori è uno dei temi che sta emergendo come cruciale per affrontare complessivamente questa crisi che l'Italia sta affrontando”.

Vittorio Colao, Board Member di ITA2030 ed ex ministro per l'innovazione tecnologica e la transizione digitale, ha concluso: “Oggi, istituzioni, aziende e terzo settore si sono incontrati per affrontare un tema cruciale: come formare ed inserire nel lavoro chi oggi è escluso, offrendo opportunità di realizzazione e inclusione sociale ma anche di preparazione al lavoro. In un Paese alle prese con una sfida demografica e occupazionale importante, é essenziale che più aziende sostengano JOIN, che gli enti del terzo settore che si occupano di formazione professionale aderiscano alla rete e che le istituzioni semplifichino l’accesso al lavoro. Abbiamo l’opportunità di costruire una società più equa e sostenibile e vincere al contempo la sfida demografica e occupazionale. Il ruolo delle istituzioni e di politiche che favoriscano l’inserimento sociale e sostengano lo sviluppo delle competenze sarà essenziali per l’Italia di oggi e di domani”.

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