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Il Dna digitale traina la banca: crescita impetuosa nel 2020, utili record, ricavi in forte crescita e raccolta balza in avanti
FinecoBank
Bilancio 2020

Il Dna digitale di FinecoBank traina gli utili 2020 a un risultato record, confermando come quello appena concluso sia stato un anno di svolta per il Gruppo guidato da Alessandro Foti. “Il 2020 - afferma l’Amministratore delegato e Direttore Generale di FinecoBank - ha rappresentato un anno di crescita impetuosa per la banca, dimostrando l’efficacia del suo modello di business diversificato e al tempo stesso la grande capacità di attrazione in un contesto che ha visto i clienti sempre più alla ricerca di soluzioni di qualità. La risposta positiva alle iniziative sviluppate in collaborazione con i nostri consulenti finanziari per investire la liquidità – continua Foti - ha sostenuto la crescita dell’area investing; a queste si è accompagnato inoltre il forte sviluppo dei clienti interessati a interagire con i mercati attraverso le nostre piattaforme. Il Dna digitale di Fineco ha contribuito a mantenere sostenibile questa svolta, rappresentando la base per un’ulteriore espansione della piattaforma tramite nuovi progetti, e supportando la spinta verso il raggiungimento di obiettivi Esg ancora più ambiziosi”.

I numeri del bilancio 2020 evidenziano in maniera plastica quanto affermato dall’Ad: Utile netto in forte crescita a 324,5 milioni di euro (+19,2% rispetto al 2019) grazie al modello di business diversificato e nonostante il maggiore contributo legato agli oneri sistemici. Ricavi in rialzo del 17,9% a quota 775,8 milioni, trainati principalmente dal Brokerage (+72,9% sul 2019), grazie all’effetto combinato della rivisitazione dell’offerta, dell’allargamento della base di clienti, dell’ampiamento della quota di mercato di Fineco e della volatilità di mercato. Crescita anche per l’area Investing (+7,1% a/a), grazie al contributo di Fineco Asset Management e all’incrementodel risparmio gestito, con la raccolta 2020 che ha registrato un balzo del 58,9% confermandosi solida, di grande qualità e ottenuta senza fare ricorso a politiche commerciali di breve periodo.

Crescono in misura inferiore i Costi operativi (+8% a 269,6 milioni), principalmente per l’avvio della campagna marketing sostenuta nel Regno Unito (7,2 milioni di euro). Il Cost/Income ratio flette infatti di 3,2 punti percentuali attestandosi al 34,7%, a conferma della leva operativa della Banca. Ottimi anche i risultati relativi al patrimoniod: al 31 dicembre 2020 i Total financial assets (Tfa) si attestano a 91,7 miliardi di euro, in aumento del 12,6% rispetto a dicembre 2019. In particolare, i Tfa riferibili alla clientela nel segmento Private banking, ossia con asset superiori a 500mila euro, raggiungono 38,6 miliardi di euro, in rialzo del 15,5%.

Intanto FinecoBank procede determinata e con visioni chiare: prosegue nello sviluppo della propria offerta nel Regno Unito, dove sta ultimando il lancio dei prodotti pensionistici Isa e l’ulteriore ampliamento della gamma di fondi presenti sulla piattaforma. Allo stesso modo prosegue inoltre la rivisitazione dell’offerta di brokerage con l’introduzione di nuovi prodotti e servizi, come un accesso più semplice aimercati asiatici, Cfd, rilascio della nuova piattaforma PowerDesk. Le nuove iniziative si completano con il processo di integrazione verticale dei certificates, per diventare market maker, emittentee distributore. Ed è intensa l’attività di sviluppo di Fineco Asset Management, che nel 2021 amplierà la propria offerta con nuovi prodotti equity e sustainable, a conferma sempre di più della capacità di rispondere con rapidità ed efficacia alle esigenze della clientela.

Sul fronte della sostenibilità, Fineco coglie importanti riconoscimenti internazionali essendo stata inserita nel Ftse4Good Index a luglio 2020 e nel Bloomberg gender equality index a gennaio 2021. Nel 2020 Standard Ethics ha alzato il rating da “EE” a “EE+”, un giudizio investment grade molto alto dato a società sostenibili con un basso rischio reputazionale e forti prospettive di crescita nel lungo periodo. Msci ha confermato il rating “A” della Banca (in una scala da “CCC” fino a “AAA”), mentre Sustainalytics ha valutato Fineco con un “Low” Esg Risk (18,7 rispetto ad un valore medio dell’industria bancaria di 30,3). Fineco, d’altronde, è nata e si è sviluppata come un’azienda orientata da sempre a una crescita sostenibile nel lungo periodo, con ritorni duraturi e stakeholder soddisfatti. Per raggiungere questo obiettivo, la Banca ha scelto di percorrere la strada della trasparenza e dell’applicazione di prezzi fair per i servizi offerti, in linea il proprio corporate purpose: offrire ai clienti servizi e prodotti di eccellenza tramite un sistema multicanale nelle tre aree di attività integrate banking, investing e brokerage, ad un fair pricing e facendo leva sui tre pilastri strategici che sono trasparenza, efficienza e innovazione.

Parallelamente a questo approccio, Fineco ha integrato gli obiettivi Esg all’interno del piano pluriennale, per il raggiungimento dei quali sono state completate diverse attività durante l’anno appena concluso. Tra queste, è possibile citare l’adesione della Banca a due importanti iniziative volontarie dell’Organizzazione delle Nazioni Unite: il Global compact e i Principles for Responsible Banking.Fineco Asset Management ha sottoscritto a sua volta i Principles for Responsible investing, inziativa anch’essa delle Nazioni Unite. Tramite queste iniziative, Fineco si impegna a sviluppare la sostenibilità sia tramite la propria corporate governance, sia ampliando l’offerta di prodotti Esg. All’attenzione sugli aspetti legati alla sostenibilità nei prodotti di credito e di investimento, Fineco affiancherà un monitoraggio costante sulla cyber-security e sulla riduzione dei rischi indicati dalle regolamentazioni Esg.





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