Il Gruppo Banco Desio si conferma solido, in salute e molto resiliente. Bene i Ricavi, cresce il risultato della Gestione operativa, forte impegno a sostegno dell’economia

Banco di Desio e della Brianza
Bilancio 2020

 
Stefano Lado (P)


Significativo rafforzamento patrimoniale, incremento dei Ricavi, forte aumento del risultato della Gestione operativa, Roe che conferma la resilienza del Gruppo; netto aumento degli Impieghi verso la clientela ordinaria della per effetto delle nuove erogazioni alle imprese; Raccolta diretta in crescita, a conferma della forte relazione con la clientela; avanzata robusta della Raccolta indiretta. Con questi elementi dal bilancio 2020 di Banco Desio emerge un Gruppo solido e in salute, molto resiliente, con un rapporto molto forte con la clientela e che contribuisce in maniera importante al sostegno e alla crescita dell’economia. Tutto ciò in un anno dove gli effetti del Covid-19 sul contesto economico e sociale sono stati pesanti, con Banco Desio che ha dovuto sostenere - come le altre banche - oneri straordinari sostenuti per l’emergenza pandemia. In dettaglio, emerge con forza il rafforzamento patrimoniale (con il Cet1 del Gruppo Banco Desio al 14,66%, in crescita di 170 punti base e nettamente al di sopra dei requisiti minimi richiesti), grazie al derisking attuato sul portafoglio, all’incremento dei ricavi (+0,7%), alla riduzione dei costi (-2,3%) e agli interventi di natura regolamentare posti in essere dall’Unione europea. Va sottolineato, in questo contesto, che l’Npl ratio si attesta al 5,4% (era al 6,3% nell’esercizio), con i livelli di copertura in ulteriore miglioramento e sopra la media di sistema. Le Sofferenze nette al 31 dicembre 2020 sono l’1,1% degli Impieghi (1,3% al 31 dicembre 2019,) mentre le Sofferenze lorde si attestano al 2,8% degli Impieghi lordi (erano al 31,1%) e i Crediti deteriorati netti sono al 2,9% degli Impieghi netti (erano al 3,6%). Sul fronte del sostegno all’economia, nel 2020 sono state deliberate oltre 19mila richieste di liquidità alle imprese per 2,1 miliardi di euro, facendo leva sul DL Liquidità, che hanno trainato gli Impieghi verso la clientela ordinaria a 10,5 miliardi di euro (+9,5% sul 2019). Cresce del 5,5%, a 11,8 miliardi di euro, la Raccolta diretta, come detto a conferma della forte relazione con la clientela, pari a 11,8 miliardi di euro, con la Raccolta indiretta che cresce a 16,5 miliardi, marcando +6,2% (con +4,5% per quanto concerne la clientela ordinaria). Il rapporto tra Impieghi da clientela ordinaria e Raccolta diretta cresce così all’88,7%, rispetto all’85,5% del 2019. Il risultato della Gestione operativa è in incremento dell’8% grazie all’effetto combinato del contributo positivo dei proventi (+0,7%) e dell’azione sui costi (-2,3%). Quanto all’Utile d’esercizio del Gruppo, nel 2020, ammonta a 23,7 milioni (erano 40,1 milioni nel 2019), spesando accantonamenti su finanziamenti in bonis per 28,5 milioni (il coverage passa a 0,72% rispetto al precedente 0,49%) e l’onere non ricorrente per l’esodazione volontaria del personale pari a 12 milioni di euro. Il Roe al 2,4% testimonia la resilienza del Gruppo in un anno caratterizzato dalla straordinarietà degli eventi. Per la Capogruppo Banco Desio Brianza il risultato della Gestione operativa si attesta nel 2020 a 123,8 milioni di euro, con un incremento di 14,4 milioni (+13,1%) rispetto al 2019, con le voci di ricavo caratteristiche della Gestione operativa che registrano complessivamente un incremento di 7,2 milioni di euro (+1,9%), toccando i 391,4 milioni. Gli Impieghi verso clientela ordinaria salgono a 10,4 miliardi di euro, in aumento del 9,5% sul 2019, la Raccolta totale da clientela cresce a 28,3 miliardi (+5,9%), con +5,5% la Raccolta diretta e +6,2% la quella indiretta e i Coefficienti di capitale (Cet1 al 15,66%) sono ampiamente superiori ai requisiti individuali minimi. L’Utile d’esercizio della Capogruppo è di 23,9 milioni di euro, in riduzione del 46,8% rispetto all’utile 2019 (44,9 milioni di euro), condizionato dall’effetto sul costo del credito del mutato contesto economico di riferimento, nonché dai maggiori oneri di natura non ricorrente, tra cui come detto l’onere di 12 milioni di euro per il piano di esodazione del personale.

  


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