Un abbonamento presentato come rivoluzionario, capace di garantire voli “senza limiti” a tariffa fissa su tutte le rotte internazionali. È così che Wizz Air aveva lanciato il suo “Wizz All You Can Fly”, il servizio annuale da 499 euro nella fase iniziale (poi saliti a 599 euro) pensato per attrarre i viaggiatori più assidui.
Wizz Air, l’Antitrust colpisce il “vola senza limiti”
Ma dietro la promessa della libertà di volare, secondo l’Antitrust, si nascondevano omissioni, ambiguità e clausole tali da alterare il rapporto tra consumatore e compagnia. Per questo l’Autorità garante della concorrenza e del mercato ha inflitto alla low cost un’ammenda da 500mila euro, al termine di un’indagine condotta dal Nucleo speciale antitrust della Guardia di finanza.
Il cuore della contestazione riguarda il modo in cui l’offerta è stata presentata. Le campagne promozionali descrivevano l’abbonamento come illimitato, senza fornire spiegazioni adeguate sulle condizioni che avrebbero inciso sull’utilizzo effettivo del servizio. Secondo l’Agcm, mancavano informazioni chiare sulle finestre temporali per effettuare le prenotazioni, sul numero e sulla tipologia dei posti realmente disponibili per gli abbonati, così come su ulteriori limitazioni operative. Un insieme di elementi che, nella ricostruzione dell’Antitrust, impediva al consumatore di comprendere l’effettiva portata del prodotto acquistato.
Sul banco degli imputati non finiscono solo le omissioni commerciali, ma anche alcune clausole contrattuali ritenute vessatorie. Nella versione originaria delle condizioni generali, Wizz Air si riservava la possibilità di modificare unilateralmente i termini del servizio o addirittura di interromperne l’erogazione senza una chiara motivazione e senza adeguate tutele per gli abbonati. Le clausole limitavano anche il diritto al rimborso pro quota e il recesso, perfino nei casi di sospensione dei voli dagli aeroporti indicati dai clienti come hub preferiti. Un impianto giudicato squilibrato e lesivo dei diritti dei consumatori, tanto da imporre la pubblicazione integrale del provvedimento sul sito della compagnia.
La sanzione arriva in un momento in cui Wizz Air punta a rafforzare la propria presenza in Italia. Il Ceo Josef Varadi ha indicato l’obiettivo di diventare entro il 2026 il secondo vettore nel Paese, dopo un 2024 chiuso come terzo operatore per traffico con 17,8 milioni di passeggeri. E i numeri del primo semestre dell’anno finanziario mostrano una crescita solida: utile operativo a 439,2 milioni di euro (+25,8%), utile netto a 323,5 milioni (+2,6%), fatturato a 3,3 miliardi (+9%) e 36,5 milioni di passeggeri trasportati.
Ma proprio mentre la compagnia rafforza la sua strategia espansiva, la decisione dell’Antitrust rischia di pesare sull’immagine e sulla credibilità delle sue iniziative commerciali. La promessa del “vola senza limiti”, almeno per ora, si è rivelata molto meno limpida di quanto Wizz Air avesse lasciato intendere.