Economia

ANIE Confindustria festeggia 80 anni e rilancia il ruolo strategico delle tecnologie per oltre metà del PIL italiano

Redazione
 
ANIE Confindustria festeggia 80 anni e rilancia il ruolo strategico delle tecnologie per oltre metà del PIL italiano

Il settore elettrotecnico ed elettronico rappresentato da ANIE Confindustria si conferma come motore della trasformazione industriale italiana, contribuendo a oltre il 56% del PIL nazionale attraverso filiere strategiche come Energia, Industria, Building e Infrastrutture. È questo uno dei principali risultati emersi durante l’evento “Da 80 anni ANIE conduce OLTRE”, che ha celebrato l’ottantesimo anniversario dell’associazione con la presentazione dello studio realizzato da The European House – Ambrosetti e ANIE, in collaborazione con il Research Department di Intesa Sanpaolo.

ANIE Confindustria festeggia 80 anni e rilancia il ruolo strategico delle tecnologie per oltre metà del PIL italiano

Il report intitolato “Verso una nuova competitività industriale europea” mette in luce il ruolo abilitante delle tecnologie elettrotecniche ed elettroniche per la twin transition digitale ed ecologica. Un comparto che nel 2023 ha superato i 100 miliardi di euro di fatturato, con una crescita del +2,2% nella produzione industriale tecnologica, in netta controtendenza rispetto al resto della manifattura italiana (-3,7%).

Secondo l’analisi, il valore aggiunto generato dalle tecnologie rappresentate da ANIE supera i 1.100 miliardi di euro, confermando l’importanza strutturale del comparto per la resilienza, l’autonomia tecnologica e la sostenibilità del sistema-Paese. “Le tecnologie dell’Elettrotecnica e dell’Elettronica sono la spina dorsale del futuro produttivo europeo”, ha sottolineato Valerio De Molli, CEO di The European House – Ambrosetti. “Contribuiscono a trasformare settori chiave e ad accelerare il raggiungimento degli obiettivi climatici europei”.

Nel 2023, i quattro comparti abilitati (Energia, Industria, Building e Infrastrutture) hanno generato 40,3 miliardi di euro di investimenti, pari al 30% del totale degli investimenti privati nel Paese. L’Italia, inoltre, si posiziona al sesto posto nel mondo per quota di mercato nel settore elettrotecnico, con punte di eccellenza in nicchie ad alto valore tecnologico.

Lo studio individua tre pilastri abilitanti per garantire la competitività futura:

- Competenze e capitale umano: la carenza di profili tecnici e digitali rallenta progetti e riduce opportunità di mercato. Solo il 49% degli italiani possiede competenze digitali di base, mentre il 70% delle imprese ANIE segnala ritardi dovuti a skill mismatch.

- Ricerca e Innovazione: ANIE investe in R&S il 4% del fatturato, contro l’1,3% medio italiano. Il settore spinge per un ecosistema dell’innovazione più solido, con incentivi automatici, partenariati stabili e trasferimento tecnologico.

- Resilienza della filiera: oltre il 55% delle imprese ha riscontrato difficoltà nell’approvvigionamento di materie prime e componenti. Il rafforzamento della supply chain con strategie di re-shoring e diversificazione diventa una priorità industriale.

Alla luce delle sfide europee e globali, il Presidente di ANIE Filippo Girardi (in foto) ha lanciato un appello forte: “Serve un riconoscimento pieno e strutturale del nostro settore come strategico. Chiediamo una governance industriale integrata con le priorità europee e strumenti concreti come la riduzione del cuneo fiscale, un Piano Industria 6.0, una cabina di regia pubblico-privata e un Piano Casa per la manifattura”.

Lo studio si inserisce nel nuovo Competitiveness Compass della Commissione Europea e nelle raccomandazioni del Rapporto Draghi, proponendo un’agenda industriale orientata all’autonomia strategica e alla crescita sostenibile, in linea con le indicazioni di ORGALIM e le best practice europee.

Secondo le proiezioni, il settore elettrotecnico ed elettronico continuerà a crescere a ritmi superiori alla media del manifatturiero fino al 2030. La sua capacità di trainare la transizione industriale, sostenere la decarbonizzazione (con l’86% delle riduzioni di emissioni legate a tecnologie avanzate) e generare occupazione ad alta specializzazione lo rendono cruciale per il futuro dell’Italia.

Con 738 imprese analizzate, uno EBITDA margin medio del 10% e una produttività del lavoro di oltre 91.000 euro per addetto, il sistema ANIE si presenta come un esempio virtuoso di industria ad alto valore aggiunto, sostenibile e proiettata verso i mercati globali.

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