Roma ha ospitato oggi l’apertura della decima edizione della SDMX Global Conference “Smarter Data for Better Insights” , appuntamento internazionale dedicato all’innovazione statistica e alla cooperazione tra istituzioni. A dare il benvenuto ai delegati provenienti da oltre 50 Paesi è stato Sergio Nicoletti Altimari, Vice Direttore Generale della Banca d’Italia, che ha sottolineato come la sfida dei prossimi anni consista nel trasformare l’enorme flusso di dati digitali in informazioni comparabili, trasparenti e realmente utili alle decisioni di politica economica e sociale.
Altimari (Bankitalia): “Dati affidabili e cooperazione globale per decisioni migliori”
Altimari ha ricordato che il protocollo SDMX -Statistical Data and Metadata Exchange - nato dalla collaborazione tra Banca dei Regolamenti Internazionali, BCE, FMI, OCSE, Nazioni Unite, Banca Mondiale e altre istituzioni, è oggi molto più di uno standard tecnico, rappresenta una lingua comune e un’infrastruttura globale per lo scambio e l’integrazione dei dati statistici. «In un mondo interconnesso, caratterizzato da complessità e velocità, la qualità e la tempestività delle informazioni sono fondamentali - ha spiegato -. Banche centrali e uffici statistici devono poter contare su sistemi interoperabili per cogliere i segnali economici in tempo reale e anticipare i rischi finanziari».
L’intervento ha toccato anche le sfide future, dall’uso dell’intelligenza artificiale all’integrazione di fonti non strutturate, come i dati satellitari e i social media, fino alla crescente richiesta di trasparenza e standard leggibili dalle macchine. Secondo Altimari, SDMX dovrà continuare a evolversi mantenendo rigore metodologico e qualità, ma restando aperto alle innovazioni tecnologiche.
Durante i tre giorni di lavori, i partecipanti analizzeranno le nuove specifiche tecniche di SDMX 3.0, condivideranno esperienze su progetti di capacity building e applicazioni in settori emergenti come le statistiche ambientali e la validazione automatica basata su AI. Un’occasione, ha ribadito il Vice Direttore Generale, non solo per discutere di strumenti tecnici ma per rafforzare una comunità globale fondata sulla fiducia reciproca. «SDMX non è solo un protocollo - ha concluso - ma un simbolo di cooperazione, un patrimonio da preservare in un’epoca segnata da conflitti e frammentazioni».