Economia

Alimentare e bevande, motore stabile della manifattura: produzione +1,9%, export +5,5%, occupazione +2,4%

Redazione
 
Alimentare e bevande, motore stabile della manifattura: produzione +1,9%, export +5,5%, occupazione +2,4%

Il negoziato sui dazi con gli Stati Uniti caratterizza la fase di incertezza che grava sulla manifattura europea. La presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, in una comunicazione pubblicata su X, ha riferito della telefonata con il presidente statunitense Joe Biden, sottolineando la disponibilità dell’Europa a far avanzare i colloqui con rapidità e decisione. Per raggiungere un accordo servirà tempo fino al 9 luglio.

Alimentare e bevande, motore stabile della manifattura: produzione +1,9%, export +5,5%, occupazione +2,4%

In un contesto di flessione della produzione manifatturiera, il settore alimentare e delle bevande si conferma anticiclico. La domanda estera dinamica sostiene la produzione e sul mercato interno cresce l’acquisto di prodotti di qualità e a chilometro zero. Il comparto registra un aumento sia delle esportazioni sia dell’occupazione. L’analisi è contenuta nell’Elaborazione Flash “I numeri chiave dell’artigianato alimentare, tra resilienza, qualità e sostenibilità”, presentata all’evento “Intelligenza artigiana a tavola” al Senato della Repubblica.

Nel primo trimestre 2025 la produzione manifatturiera italiana segna un calo del 3,1% su base annua, decimo trimestre consecutivo in flessione. In controtendenza, il settore alimentare e delle bevande registra una crescita dell’1,9%, superando la Germania (+1,5%), la Spagna (+0,3%) e la Francia (0,0%). Nel 2024 il comparto aveva segnato un incremento del 2,1%, contro il -4,2% della manifattura. Le attese sugli ordini restano positive ma rallentano: ad aprile il saldo è +11,7, rispetto al +17,3 di marzo.

Le esportazioni di alimentari e bevande nel 2024 hanno raggiunto i 58,7 miliardi di euro, pari al 2,7% del PIL. Nel primo trimestre 2025 l’export cresce del 5,5%, contro il +3,0% della manifattura, confermando il +8,8% del 2024.

La propensione territoriale all’export alimentare e delle bevande nel 2024 è più alta in Piemonte, con un’incidenza sul valore aggiunto regionale del 6,6% (dato 2022). Seguono Emilia-Romagna (5,7%), Veneto (5,4%), Campania (4,6%), Trentino-Alto Adige (4,5%), Molise (4,3%), Umbria (4,0%) e Friuli-Venezia Giulia (3,7%), tutte sopra la media del 3,2%.

L’eventuale applicazione di dazi da parte degli Stati Uniti rappresenta un rischio concreto per le esportazioni del comparto, che nel primo trimestre 2025 verso gli USA crescono dell’11,0% su base annua. Il valore del made in Italy alimentare e delle bevande sul mercato statunitense ammonta a 7.732 milioni di euro.

La resilienza del settore si fonda su una forte base artigiana: 64.365 imprese attive nell’alimentare, bevande e ristorazione, pari al 19,8% del comparto, con 249mila addetti, il 13,8% del totale. Nel 2024 l’occupazione nel settore cresce del 2,4% su base annua, superando la media UE del settore (+0,4%) e l’andamento complessivo dell’occupazione in Italia (+1,4%).

L’artigianato alimentare italiano si distingue per qualità e tradizione: 328 prodotti agroalimentari riconosciuti dall’Unione europea, 529 vini DOC e IGT, 5.717 prodotti agroalimentari tradizionali (PAT), legati a tecniche di lavorazione, conservazione e stagionatura consolidate nel tempo.

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