Economia
Accordi per l’innovazione, dal 14 gennaio via alle domande per 731 milioni di euro a sostegno della ricerca industriale
Redazione

Il Ministero delle Imprese e del Made in Italy, guidato da Adolfo Urso, ha ufficializzato con decreto direttoriale i termini e le modalità per la presentazione delle domande relative ai progetti di ricerca industriale e sviluppo sperimentale di rilevante impatto tecnologico nell’ambito degli Accordi per l’innovazione. Lo sportello online sarà attivo dalle ore 10:00 del 14 gennaio 2026 alle ore 18:00 del 18 febbraio 2026, attraverso la piattaforma gestita da Mediocredito Centrale, che opererà per conto del MIMIT come gestore del Fondo Crescita Sostenibile.
Accordi per l’innovazione, via alle domande a sostegno della ricerca industriale
La misura, che fa seguito al decreto ministeriale del 4 settembre 2025, mette a disposizione 731 milioni di euro per sostenere iniziative ad alto contenuto tecnologico in settori strategici per la competitività industriale del Paese. Le aree di intervento comprendono automotive, materiali avanzati, robotica e semiconduttori (530 milioni di euro complessivi), oltre a tecnologie quantistiche, reti di telecomunicazione, cavi sottomarini, realtà virtuale e aumentata (201 milioni di euro).
Una quota del 34% delle risorse è riservata ai progetti interamente realizzati nelle regioni del Mezzogiorno, Abruzzo, Molise, Campania, Basilicata, Calabria, Puglia, Sardegna e Sicilia, in linea con la strategia di riequilibrio territoriale e di sostegno all’innovazione nel Sud.
Le agevolazioni saranno concesse come contributo diretto alla spesa, fino al 45% per le piccole imprese, 35% per le medie, 25% per le grandi, e potranno includere anche un finanziamento agevolato fino al 20% dei costi ammissibili. Gli organismi di ricerca potranno beneficiare di un contributo pari al 50% per le attività di ricerca industriale e al 25% per lo sviluppo sperimentale. È inoltre previsto un bonus del 15% per i progetti che coinvolgono almeno una PMI o una collaborazione con organismi di ricerca pari ad almeno il 10% del costo complessivo, o per quelli realizzati interamente nel Sud.
Saranno ammissibili i costi relativi al personale qualificato, agli strumenti e attrezzature di nuova fabbricazione, ai servizi di consulenza, all’acquisizione di brevetti e know-how, oltre alle spese generali e ai materiali connessi all’attuazione dei progetti. I progetti dovranno avere un valore minimo di 5 milioni di euro e massimo di 40 milioni.
La graduatoria per l’ammissione sarà determinata in base a indicatori di solidità finanziaria delle imprese proponenti. Ogni azienda potrà presentare una sola domanda in qualità di proponente o capofila, mentre potrà partecipare a più progetti come coproponente, nel rispetto del limite del 60% del proprio fatturato. Gli organismi di ricerca, invece, potranno aderire a più progetti tramite unità dotate di autonomia gestionale, ma con una sola partecipazione per area tematica.
L’iniziativa si inserisce nel quadro delle politiche del MIMIT per rafforzare la leadership tecnologica e industriale dell’Italia, promuovendo la collaborazione tra imprese e ricerca, la valorizzazione del capitale umano e la transizione verso una crescita sostenibile e digitale.