L'abbandono dei cavalli e degli asini in Italia è un fenomeno ben più diffuso e crudele di quanto la maggior parte di noi possa immaginare. Questi animali magnifici, spesso compagni di sport, lavoro o riproduzione, vengono troppo spesso scaricati come oggetti quando la loro utilità si esaurisce o i costi di mantenimento diventano troppo gravosi.
Abbandono equino: la speranza galoppa con Effetto Palla
Il risultato è straziante: maltrattamenti, fame, sete, mancanza di cure veterinarie, fino alla morte per stenti o, peggio ancora, la macellazione clandestina. Un pugno allo stomaco per chiunque abbia mai incrociato lo sguardo intelligente di un cavallo. Il 2025 ha segnato un piccolo, ma significativo, passo in avanti con l'emanazione di un nuovo Decreto del Dipartimento per lo Sport.
Queste nuove norme introducono obblighi più stringenti per la tutela della salute e sicurezza dei cavalli impiegati nelle manifestazioni equestri, con visite veterinarie obbligatorie e controlli rigorosi. Un barlume di speranza, certo, ma purtroppo non basta.
Resta una ferita aperta la questione della "vecchiaia" di questi animali, il loro destino una volta terminata la vita sportiva. È qui che il cuore si stringe, pensando a quanti cavalli, dopo anni di dedizione, vengono dimenticati, lasciati a marcire.In questo scenario desolante, emerge una luce potentissima: l'ODV Effetto Palla, fondata nel 2016 dalla veterinaria sarda Monica Pais.
La storia di questa Onlus inizia nel gennaio 2016, con il ritrovamento di una cagnolina straordinariamente magra e con la testa deformata a Terralba, in provincia di Oristano. Ribattezzata affettuosamente Palla a causa delle dimensioni esagerate del suo muso, la piccola randagia fu recuperata e portata d'urgenza alla clinica Duemari, un vero e proprio "pronto soccorso" per gli animali più disperati della zona.
La situazione era critica: un laccio di nylon l'aveva quasi decapitata, impedendo la corretta circolazione sanguigna. Eppure, nonostante la gravità delle ferite, la tenacia di Palla e le cure amorevoli dei veterinari fecero il miracolo. La cagnolina guarì completamente, trasformandosi in un esempio vivente di resilienza.
Oggi, Palla è la mascotte della clinica e l'inseparabile compagna della dottoressa Monica Pais, fondatrice di Effetto Palla, e la sua storia è diventata il simbolo stesso della missione della Onlus: ridare dignità e una seconda possibilità ai "rottami" dimenticati. Cavalli compresi.
L'obiettivo? "Aggiustarli". Riportarli a una vita dignitosa, a una famiglia che li ami. Effetto Palla non si limita al soccorso. Ha sviluppato progetti specifici per la riabilitazione e la cura di cavalli abbandonati, affiancando a questo un prezioso lavoro di inclusione sociale per soggetti fragili o in difficoltà. Un'intuizione geniale, validata persino da uno studio neuroscientifico pubblicato su Nature Precedings, che dimostra come l'interazione uomo-cavallo generi una sincronizzazione dei segnali elettroencefalografici, un'autentica influenza emotiva e fisiologica reciproca.
È la prova tangibile che la connessione tra l'uomo e questi animali è profonda, curativa. La Onlus, grazie a una rete di strutture veterinarie e volontari in tutta Italia e anche all'estero, ha soccorso migliaia di animali e avviato oltre 30 progetti in quasi dieci anni di attività, sostenuta da donazioni private e dal 5xMille. Un impegno immenso, un vero e proprio atto d'amore.
In Sardegna, dove Effetto Palla ha riscontrato un numero particolarmente elevato di cavalli abbandonati su pascoli inospitali – un fenomeno legato al divieto di soppressione a fini alimentari per i soggetti sportivi – sono nati due progetti pilota che ora ambiscono a diventare un format replicabile in tutta Italia: "Equi-liberi" e "Cavalli e Donne in Difficoltà".
“Un’iniziativa dedicata al recupero di cavalli e asini anziani o affetti da varie patologie, non più abili al lavoro o vittime di esperienze traumatiche, che vengono riabilitati, adottati e formati per divenire mediatori in attività relazionali con ragazzi in difficoltà", spiega Monica Pais ad Askanews.
uesto progetto, nato durante il lockdown, ha offerto un supporto prezioso a ragazzi in età scolare che avevano sofferto particolarmente la reclusione della pandemia, individuati insieme alla Comunità INUS di Siris, che si occupa di giovani con disagi e disturbi mentali. Immaginate la potenza di un cavallo anziano, con la sua saggezza silenziosa, che aiuta un giovane a ritrovare la fiducia. È poesia in movimento.
"Donne e Cavalli" è invece un progetto orientato alla riabilitazione emotiva di donne vittime di violenza o bullismo, o con difficoltà di diversa natura, grazie all’interazione con i cavalli. Questo perché la sensibilità femminile, secondo gli esperti della Onlus, crea un legame unico con questi animali, rendendo l'interazione un percorso di guarigione per entrambi. Un futuro sviluppo di questo progetto prevede la formazione di "groomies", personale qualificato per la cura e il benessere degli animali. Una prospettiva entusiasmante, che unisce la riabilitazione umana e animale in un circolo virtuoso.