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Verso gli Stati Uniti d’Europa: le proposte dei Cavalieri del Lavoro per una nuova Europa competitiva

di Redazione
 
Verso gli Stati Uniti d’Europa: le proposte dei Cavalieri del Lavoro per una nuova Europa competitiva

L’Europa è un miracolo storico, ma ora serve un secondo miracolo: far nascere gli Stati Uniti d’Europa”. Con queste parole Maurizio Sella (nella foto), presidente della Federazione Nazionale dei Cavalieri del Lavoro, ha concluso il convegno nazionale della Federazione svoltosi a Venezia. Un evento dal titolo emblematico, “L’Europa che vogliamo”, che ha visto la partecipazione di circa 160 imprenditori insigniti dell’onorificenza al Merito del Lavoro e che ha tracciato una proposta ambiziosa per il futuro dell’Unione Europea.

Le priorità emerse durante i lavori sono chiare: superare il principio dell’unanimità nel processo decisionale, rafforzare l’emissione di debito comune e semplificare l’impianto normativo europeo, riducendo la burocrazia che oggi ostacola la competitività.

Se l’Europa non crede in se stessa – ha avvertito Sella – come possiamo pretendere che lo facciano gli investitori globali?”. La proposta è quella di consolidare una vera sovranità economica comune, in grado di garantire stabilità, attrattività e resilienza alle sfide globali.

Tre le sessioni tematiche che hanno scandito il confronto tra i Cavalieri del Lavoro e gli esperti accademici:

• Economia globale e investimenti comuni, con gli interventi di Antonio Patuelli (ABI), Ugo Salerno (RINA), Marco Buti, Veronica De Romanis e Paola Subacchi, che hanno sottolineato la necessità di un’Europa capace di investire in modo condiviso su tecnologie, energia e difesa.

• Politica industriale europea, dove imprenditori come Lucia Aleotti (Menarini), Marco Bonometti (OMR) e Bruno Veronesi (AIA) hanno ribadito l’urgenza di sostenere le imprese con una strategia di lungo periodo che includa credito, competenze e armonizzazione fiscale.

• Riforma istituzionale, con Franco Bernabè, Antonio D’Amato, Michl Ebner e studiosi come Nicoletta Pirozzi e Rosa Balfour, che hanno proposto un cambio di paradigma: rendere più efficace e democratico il governo dell’UE superando l’unanimità, soprattutto in ambito economico e industriale.

Anche le istituzioni europee e italiane hanno fatto sentire la propria voce. La presidente del Parlamento europeo Roberta Metsola, in un videomessaggio, ha confermato l’alleanza con il mondo produttivo per sostenere “l’innovazione, la dignità del lavoro e la sostenibilità industriale”. Il Vicepremier Antonio Tajani ha ribadito la centralità di una vera politica industriale comune, ponendo l’accento su “sburocratizzazione, intelligenza artificiale e investimenti digitali” come pilastri per trattenere il valore in Europa.

I Cavalieri del Lavoro sono una delle élite imprenditoriali italiane più rappresentative, con un impatto economico che vale circa il 5% del PIL nazionale. Attivi nei settori chiave dell’agricoltura, industria, commercio, artigianato e credito, portano avanti anche un forte impegno nella formazione dei giovani. Ne sono esempio il Collegio Universitario “Lamaro Pozzani” e il prestigioso Premio “Alfieri del Lavoro”, che ogni anno celebra i migliori studenti italiani.

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