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Carlo I di Roma, Verdone sarà sindaco per 24 ore, sulle orme di Sordi
di Redazione

Il 17 novembre, la Città Eterna si prepara a vivere una giornata da film, ma questa volta, accadrà davvero. Carlo Verdone, l'uomo che ha raccontato Roma in ogni sua sfumatura e contraddizione, indosserà la fascia tricolore, onorando l'invito del Sindaco Roberto Gualtieri che gli ha concesso l'omaggio di diventare sindaco per un giorno, proprio come accadde ad Alberto Sordi nel 2000.
L'annuncio, che ha commosso l'attore, trasforma in realtà lo scenario già visto nella serie "Vita da Carlo", dove gli veniva proposta la candidatura. Questa volta non c’è finzione: dalla mattina alla sera, il regista sarà chiamato a "governare" la città che per lui è "tutto: le atmosfere, i ricordi, la vita dei quartieri".
Verdone non sembra intenzionato a trascorrere il suo breve mandato in Campidoglio. Intervistato, ha subito messo in chiaro i suoi obiettivi, concentrando l'attenzione dove "si aggiusta un pochino meno": le periferie.
"Dove spesso i mezzi pubblici lasciano a desiderare, il degrado lascia a desiderare", ha spiegato l'attore, sottolineando l'importanza di un buon esempio istituzionale. "Se vedono che qualcuno si occupa di loro, ameranno forse un po' di più il loro quartiere. Fare qualcosa per le periferie è veramente molto importante, essenziale".
L'altro punto cruciale è il recupero del gusto estetico della Capitale, un tema caro all'artista che non risparmia critiche al paesaggio urbano moderno: "Spesso viene dato il via a delle costruzioni che sono assurde, una di colore, una di un altro. Noi che siamo il paese del grande gusto, della grande architettura, dagli anni Sessanta siamo diventati orrendi, veramente orrendi".
Accanto alle questioni urbanistiche, il breve mandato del "Sindaco" Verdone sarà indubbiamente influenzato dalla sua grande passione per la medicina, come emerso durante la sua ospitata a Che tempo che fa. L'attore, che vanta una laurea honoris causa in Medicina e Chirurgia e competenze su "gastroenterologia" e "reumatologia", ha smentito l'etichetta di ipocondriaco ("una cazzata"), ma ha confermato il suo legame con il mondo sanitario, rivelando un'abitudine che è una vera miniera per i suoi personaggi.
La farmacia come ufficio mobile: "Ci vado la mattina presto, mi metto dietro il paravento per misurare la pressione e ascolto le persone che raccontano le loro vite", ha raccontato, citando l'episodio di una signora con la tosse a cui ha risolto il problema, guadagnandosi in cambio "una crostata di albicocche con una lettera meravigliosa".
L'omaggio del 17 novembre, giorno del suo compleanno, è un tributo al legame indissolubile tra l'attore e la sua città. Verdone ha ricordato l'avvertimento del suo maestro, Alberto Sordi, quando fu sindaco per un giorno: "Io il sindaco manco per due ore, c’è da farsi venire un infarto…" Un monito che ben si addice all'indole ansiosa e sensibile di Verdone, il quale, scherzosamente, ha anche ricordato l'episodio di quando nel 1983 sbagliò funerale, un momento di vita vera degno di una sceneggiatura di Un Sacco Bello.
L'entusiasmo per l'evento è palpabile, anche se resta un po' di rammarico per non aver potuto salutare adeguatamente Mario Draghi, grande ammiratore del regista, durante la recente Festa del Cinema. "Passato un giorno Draghi mi ha risposto e mi ha detto che auspica di stare un giorno insieme a pranzo o a cena", ha concluso Verdone, aggiungendo un altro aneddoto di alto livello alla sua incredibile vita.
Il 17 novembre, Roma, con la sua grande Piazza-teatro, si prepara ad accogliere non solo un Sindaco per un giorno, ma un uomo che, con i suoi personaggi, ha immortalato l'anima più autentica, e spesso sgangherata, della Capitale.