Esteri

Usa: in piazza, in 1.200 città, l'America che si ribella a Trump

di Redazione
 
Usa: in piazza, in 1.200 città, l'America che si ribella a Trump

Decine di migliaia di persone sono scese in piazza, Negli Stati Uniti, per protestare contro Trump, le sue politiche, il massiccio programma di licenziamenti nell'apparato statale.  Secondo gli organizzatori, nonostante la pioggia in molte città, i manifestanti hanno preso parte a più di 1.200 raduni in tutto il Paese, portando manifesti fatti in casa e scandendo lo slogan "Giù le mani!".

E' anche accaduto che, ai manifestanti, si siano uniti esponenti di spicco del partito democratico, tra cui alcuni membri del Congresso, che hanno esortato l'opinione pubblica a non tollerare quella che hanno definito una cattiva gestione da parte dell'Amministrazione e una violazione delle norme costituzionali. La scesa in campo di repubblicani in modo così palese è anche un segnale della forte irritazione della base del partito per la massiccia campagna di licenziamenti e di tagli ai finanziamenti per settori cruciali, quali sanità, istruzione, welfare, che rischiano di creare non pochi problemi con un elettorato che, al di là di un ristretto numero di seguaci del Maga (il movimento Make America Great Again), guarda con preoccupazione al futuro.

"I nostri fondatori hanno scritto una Costituzione che non iniziava con 'Noi i dittatori'", ha detto il deputato Jamie Raskin, democratico del Maryland, alla folla radunata sul National Mall a Washington,dove gli organizzatori hanno detto che si sono radunate oltre 100.000 persone. Raskin ha criticato duramente l'amministrazione per diverse delle sue politiche, tra cui quella dei dazi. "Le loro tariffe non sono solo imbecilli, sono illegali e incostituzionali e noi cambieremo la situazione", ha affermato l'esponente democratico. Alcuni dei manifestanti hanno parlato dei loro timori per il futuro, ma anche per il presente. "Non dormo bene. Ho paura - ha detto Cindy Prusik, una delle partecipati alla manifestazione di Washington - . Abbiamo soldi che abbiamo risparmiato per tutta la vita, la nostra pensione, non ci sarà più. Ho paura di cosa succederà al mondo, per non parlare dei mercati americani. Sono arrabbiata perché ci siamo fatti nemici di paesi che prima erano nostri amici. È tutto così incerto".

"Abbiamo delle figlie, dobbiamo proteggere le nostre figlie e i nostri nipoti", ha aggiunto Stan, suo marito. Il deputato democratico della Florida Maxwell Frost ha detto che, secondo lui, la situazione peggiorerà. "Ci vorrebbero far credere che se dessimo loro tutto il controllo, tutto andrebbe bene", ha detto. "Ma le ultime notizie, hanno il controllo, e guarda dove siamo ora: una disuguaglianza enorme in tutto il Paese". "L'amministrazione federale pensa che questo Paese appartenga a loro e che siano al di sopra della legge", hanno detto gli organizzatori del raduno di Boston. "Stanno prendendo tutto ciò su cui possono mettere le mani: i nostri diritti, la nostra assistenza sanitaria, i nostri dati, i nostri posti di lavoro, i nostri servizi e sfidano il mondo a fermarli".

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