Usa. Aumenta la disoccupazione per i neri

In agosto, negli Stati Uniti, si celebra il Black Business Month, che ricorda l'importanza della forza lavoro nera. Ma il recente rapporto sull'occupazione del mese scorso ha mostrato che i tassi di disoccupazione sono aumentati per i lavoratori neri e potrebbe indicare una crisi economica.

Il tasso di disoccupazione per i lavoratori neri ha raggiunto il 7,5% ad agosto, il livello più alto dall'ottobre 2021 (7,6%), e ha seguito gli aumenti consecutivi di giugno (6,8%) e luglio (7,2%). L'aumento della disoccupazione nera è spesso considerato il "canarino nella miniera di carbone", che preannuncia un rallentamento del mercato del lavoro in generale.

Anche perché le persone più vulnerabili tendono a essere licenziate per prime e tendono ad essere i neri americani che costituiscono circa il 13% della forza lavoro statunitense. Un calo dei neri americani nella forza lavoro può avere un effetto paralizzante sulle loro comunità e sull'economia statunitense, che secondo alcuni economisti è già in rallentamento.

Si prevede che i neri americani avranno un potere d'acquisto di 2 trilioni di dollari entro il 2026, rispetto agli 1,7 trilioni di dollari del 2024, secondo un rapporto di Nielsen.

I neri americani sono più lenti a riprendersi dalla perdita di posti di lavoro.

Durante la pandemia, il presidente Donald Trump ha propagandato una ripresa dell'occupazione nel maggio 2020. Ma mentre la disoccupazione bianca è scesa dal 14,2% al 12,4%, la disoccupazione nera è rimasta stabile al 16,8%, secondo il Bureau of Labor Statistics.

Il rallentamento dei posti di lavoro è dovuto in parte alle politiche economiche di Trump, che includono tagli alla forza lavoro federale – di cui i lavoratori neri costituiscono circa il 18,7% – tariffe radicali e repressione della diversità, dell'equità e dell'inclusione.