Economia

Unicredit-BPM, il governo difende il golden power: “Sicurezza del risparmio è competenza nazionale”

di Demetrio Rodinò
 
Unicredit-BPM, il governo difende il golden power: “Sicurezza del risparmio è competenza nazionale”
Il governo italiano fa muro sull’operazione Unicredit-Banco BPM e difende a spada tratta l’utilizzo del golden power. In una dettagliata lettera inviata alla Commissione europea, il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha ribadito che l’intervento dell’esecutivo è legittimato dalla necessità di tutelare la sicurezza nazionale, e in particolare la sicurezza del risparmio dei cittadini italiani. Una competenza esclusiva degli Stati membri, che – si sottolinea – non confligge con il regolamento europeo sulle concentrazioni.

Il dossier riguarda l’offerta pubblica di scambio (OPS) lanciata da Unicredit su Banco BPM, operazione che – secondo il MEF – comporterebbe l’aggregazione di masse finanziarie imponenti, con centinaia di miliardi in risparmi e depositi da tutelare. Da qui, le prescrizioni imposte dal governo a tutela della stabilità economica, dell’“italianità” degli istituti coinvolti e della trasparenza nelle operazioni in aree geopoliticamente sensibili, come la Russia.

Le condizioni poste sono legittime e fattibili”, afferma il Ministero, che motiva la posizione con la necessità di “uscire gradualmente” dalla Russia, senza pregiudicare i pagamenti delle imprese europee ancora operative nel Paese.

Dall’altra parte della trattativa, però, il CEO di Unicredit Andrea Orcel appare sempre più perplesso. In una serie di dichiarazioni pubbliche, ha ribadito che l’operazione non può proseguire senza una definizione chiara e tempestiva del perimetro del golden power. “Abbiamo fatto tutto il possibile per dialogare – ha detto – ma se non ci saranno risposte, chiuderemo la questione”.

E rincara la dose: “Quando ho parlato di 20% di probabilità, volevo dire che oggi le probabilità reali sono ben sotto il 50%. E sulla Russia ci devono dire cosa vogliono davvero, perché non possiamo bloccare i pagamenti a imprese europee che operano ancora lì”.

Il punto cruciale della posizione del governo resta la salvaguardia della sicurezza economica del Paese. Secondo il Tesoro, il golden power non è uno strumento discrezionale, ma un meccanismo di protezione nazionale, legittimato dal diritto europeo stesso. L’intervento su Unicredit-BPM, quindi, non costituisce un freno alla concorrenza, ma una necessaria difesa del sistema finanziario e del risparmio.

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