Economia

L’UPB valida le previsioni macroeconomiche del DPFP 2025 ma avverte sui rischi globali

di Redazione
 
L’UPB valida le previsioni macroeconomiche del DPFP 2025 ma avverte sui rischi globali
L’Ufficio parlamentare di bilancio (UPB) ha validato le previsioni macroeconomiche tendenziali contenute nel Documento programmatico di finanza pubblica (DPFP) 2025, approvate dal Ministero dell’Economia e delle finanze (MEF). Una validazione che arriva al termine di settimane di confronto e che si traduce in un giudizio “complessivamente accettabile”, pur accompagnato da una serie di rilievi e cautele che riflettono l’instabilità del contesto internazionale e le incertezze legate agli investimenti.

Secondo l’UPB, le stime di crescita del PIL presentate nel quadro tendenziale si collocano all’interno dell’intervallo definito dal panel di previsione, con una previsione per il 2025 in linea con quelle dello stesso Ufficio. Restano tuttavia margini di scostamento negli anni successivi, quando l’economia italiana dovrà confrontarsi con i nodi irrisolti dell’accumulazione di capitale e con i fattori esterni di instabilità. Sul periodo 2025-2028, la crescita cumulata del PIL reale è stimata al 2,7%, mentre il PIL nominale segnerà un incremento dell’11%. Si tratta di valori che, pur rientrando nelle stime di riferimento, risultano posizionati nella fascia più alta delle previsioni disponibili.

Il giudizio positivo è quindi temperato da una serie di rischi che l’UPB individua come potenzialmente in grado di ridurre il ritmo di crescita. In primo luogo, il protezionismo e i conflitti internazionali, che alimentano incertezze difficili da quantificare e che incidono sulle catene di approvvigionamento globali. A questi si aggiunge la dinamica degli investimenti in costruzioni, settore che ha beneficiato del sostegno del programma europeo Next Generation EU ma che, proprio per la concentrazione degli interventi, potrebbe subire colli di bottiglia sul lato dell’offerta. Restano poi aperte le incognite sugli investimenti residenziali, in un contesto di mercato immobiliare ancora fragile.

Il quadro di rischio è completato dalla volatilità dei mercati finanziari, influenzati dalle politiche monetarie e dalle tensioni geopolitiche, con possibili ripercussioni sull’Italia, il cui elevato debito pubblico rappresenta un ulteriore elemento di vulnerabilità. Infine, l’UPB richiama l’attenzione sul rischio climatico e ambientale, ormai strutturale. La maggiore frequenza e intensità degli eventi meteorologici estremi impone nuove risorse da destinare alla prevenzione e alla gestione delle emergenze, con effetti rilevanti su prezzi, investimenti e capacità produttiva.

Il lavoro dell’Ufficio parlamentare di bilancio non si ferma alla validazione del quadro tendenziale. Nel corso della prossima audizione parlamentare, sarà infatti valutato anche il quadro programmatico del DPFP, che incorpora gli effetti delle misure di aggiustamento di bilancio.
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