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UE, Urso domani a Varsavia per il Consiglio informale Competitività-Commercio

 
UE, Urso domani a Varsavia per il Consiglio informale Competitività-Commercio

Il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Sen. Adolfo Urso, domani, 4 febbraio, si recherà a Varsavia, dove interverrà al Consiglio informale Competitività-Commercio. La missione si inserisce in un’intensa agenda di incontri istituzionali che, solo nelle ultime due settimane, ha visto il Ministro incontrare otto Commissari europei tra Strasburgo e Bruxelles.

L'azione del ministro Urso mira a ridefinire la politica industriale europea attraverso un approccio integrato e pragmatico, basato su una visione strategica volta a rafforzare l'industria del continente di fronte alle sfide globali, garantendo una maggiore competitività e una transizione green e digitale efficace e sostenibile, sia dal punto di vista produttivo che da quello sociale.

I recenti incontri con il vicepresidente esecutivo e commissario UE per la concorrenza, Teresa Ribera, il commissario UE per la mobilità sostenibile, Apostolos Tzitzikostas, e il commissario UE per l'azione per il clima, Wopke Hoekstra, si inseriscono in questa cornice, per un'azione sinergica sui settori chiave dell'industria continentale, dall'automotive alla siderurgia, fino alle industrie energivore.

A Strasburgo, il Ministro ha avuto un confronto con i vicepresidenti esecutivi della Commissione Europea, Raffaele Fitto e Henna Virkkunen, e con i commissari europei Olivér Várhelyi e Andrius Kubilius, per approfondire i temi delle tecnologie abilitanti, dell'intelligenza artificiale, della microelettronica, delle tecnologie quantistiche e delle politiche per la difesa e lo spazio. In questo contesto, Urso ha ribadito la necessità di una strategia industriale europea che garantisca autonomia tecnologica e competitività globale.

Domani a Varsavia, a margine del Consiglio informale, il Ministro incontrerà per la seconda volta il vicepresidente esecutivo e commissario UE per l'industria, Stéphane Séjourné, e il Ministro francese per l'Industria e l'Energia, Marc Ferracci, con cui è emersa una forte convergenza sulle linee guida della politica industriale europea, in particolare nel settore dell'automotive.

Il ruolo dell'Italia come promotore di una nuova politica industriale europea si manifesta attraverso l'elaborazione di documenti strategici condivisi con diversi partner europei. Tra questi, il non paper sull'automotive, redatto con la Repubblica Ceca e supportato da 15 Paesi UE, e quello sulle industrie energivore e il CBAM, sostenuto da Polonia, Bulgaria, Austria e Grecia. La revisione di queste politiche ha trovato riconoscimento nella recente Bussola della Competitività presentata a Bruxelles, in cui sono enucleati i principi della visione strategica, della neutralità tecnologica e della necessità di rivedere il CBAM. Altri dossier strategici vedono l'Italia impegnata su vari fronti: le politiche dello spazio, in collaborazione con Germania e Slovacchia, la semplificazione normativa e il settore della microelettronica, con i Paesi Bassi, e l'industria chimica, con la Francia.

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