Ultime notizie
State Street Global Markets - Monitorare l'impatto dei dazi
di Michael Metcalfe, head of macro strategy di State Street Global Markets

La potenziale implementazione dei dazi e il loro impatto sono stati oggetto di speculazioni di mercato per mesi, dalle possibili implicazioni inflazionistiche al potenziale di incremento delle entrate fiscali. Per il momento, sembra che il primo round di dazi che inizierà a febbraio consisterà in una tariffa del 25% sulle merci provenienti da Messico e Canada e una tariffa del 10% sulle merci provenienti dalla Cina, in aggiunta alle tariffe esistenti. Quali saranno le conseguenze sull'inflazione e sul sentiment degli investitori?
Utilizziamo il paper di Alberto Cavallo, Tariff Passthrough at the Border and at the Store, che combina dati di PriceStats e dati ufficiali, come nostro quadro di riferimento. Gli insegnamenti tratti dal 2017/18 hanno mostrato che la maggior parte dei dazi implementati è stata trasferita direttamente agli importatori statunitensi, ma l’impatto di questi costi più elevati sui prezzi finali al consumo è stato variegato. I prezzi al consumo delle lavatrici, soggette a dazi fino al 50%, sono aumentati sensibilmente, mentre i dazi del 10% su beni come frigoriferi e biciclette hanno mostrato un impatto poco evidente. Analizzando quasi 100.000 prodotti, gli autori hanno concluso che, in risposta a un dazio del 20%, il prezzo al consumo di un'importazione colpita è aumentato di circa l'1% rispetto ai beni non soggetti a dazi nello stesso settore. Oltre all'entità del dazio applicato, gli autori hanno anche concluso che la sua durata percepita potrebbe influenzare la disponibilità dei rivenditori ad assorbire il costo nei margini o a trasferirlo ai consumatori. Qui, il grado in cui l’amministrazione statunitense sembra legare le tariffe alla sicurezza delle frontiere rispetto alla generazione di entrate più permanenti sarà cruciale, ma forse non sarà evidente per qualche tempo.
Nel frattempo, vorremmo evidenziare quattro fattori tra le nostre misure di inflazione e sentiment degli investitori per monitorare l'impatto del primo round di dazi. Innanzitutto, osserveremo il settore delle attrezzature e degli arredi per la casa negli Stati Uniti, un settore del CPI caratterizzato da un elevato livello di importazioni e alti margini di distribuzione, il che lo rende un buon indicatore del reale passaggio dei costi sui prezzi al consumo. Questi costi erano già su una modesta traiettoria di crescita, forse in previsione dei dazi. In secondo luogo, dato che il settore automobilistico rappresenta l’11% delle esportazioni canadesi e il 22% di quelle messicane verso gli Stati Uniti, il prezzo delle auto nuove e usate all’asta sarà un altro elemento da monitorare, come lo è stato durante la pandemia. I dati recenti delle aste suggeriscono che le pressioni inflazionistiche prima dell’arrivo dei dazi sono relativamente contenute.
Considerato il potenziale impatto sui margini dei rivenditori statunitensi, un'altra area che monitoreremo attentamente dal punto di vista del sentiment degli investitori saranno i flussi e le partecipazioni nelle azioni dei rivenditori statunitensi. Come osserva Cayla Seder in Navigating the US Consumer, si nota già che gli investitori sono diventati più difensivi nei confronti dei rivenditori statunitensi, nonostante dati sui consumi solidi nel quarto trimestre. Tuttavia, gli investitori hanno trascorso gran parte dell'ultimo anno eliminando la loro sottoponderazione nel settore automobilistico. I flussi di investimento nelle prossime settimane saranno un buon indicatore di come gli investitori a lungo termine vedano il potenziale impatto sulla catena di approvvigionamento e la pressione sui margini. Presumibilmente, se i flussi non si indeboliscono, ciò potrebbe essere interpretato come un segnale che gli investitori credono che i produttori di automobili saranno in grado di trasferire i costi dei dazi ai consumatori, il che porta al nostro quarto e ultimo parametro: le aspettative di inflazione degli investitori a lungo termine, riflesse nella domanda di TIPS rispetto ai titoli del Tesoro. La domanda relativa di protezione dall’inflazione è stata più elevata da settembre con variazioni di intensità. Osservare come si evolve la domanda di TIPS nelle prossime settimane sarà un buon indicatore di come l'effettiva implementazione dei dazi influenzi le prospettive di inflazione rispetto alle aspettative iniziali.