Attualità
Simone Bemporad riceve la laurea honoris causa a Trieste: l’impresa come attore della diplomazia internazionale
di Demetrio Rodinò
In un’epoca in cui la responsabilità sociale d’impresa e la sostenibilità sono diventate leve strategiche e strumenti di politica globale, l’Università degli Studi di Trieste ha celebrato una figura emblematica di questa trasformazione. È stato infatti conferito a Simone Bemporad (nella foto), direttore delle relazioni esterne e comunicazione del Gruppo Generali, il titolo di laurea magistrale ad honorem in Diplomazia e Cooperazione Internazionale, riconoscimento solenne per un percorso professionale segnato da innovazione, impatto sociale e visione culturale.
La cerimonia, promossa dal Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali, si è svolta nell’Aula Magna dell’Ateneo triestino. Dopo i saluti istituzionali del rettore Roberto Di Lenarda e la lettura della motivazione da parte del direttore di Dipartimento Georg Meyr, il professor Diego Abenante ha pronunciato la laudatio academica, tracciando il profilo di Bemporad come «figura di rilievo nel panorama nazionale e internazionale della comunicazione strategica, delle relazioni istituzionali e della diplomazia d’impresa».
Dopo un inizio da giornalista, Bemporad ha attraversato il cuore delle istituzioni economiche italiane – dai Ministeri del Tesoro e dell’Industria a grandi player industriali come IRI, Enel, Leonardo e Generali – dove ha ricoperto ruoli apicali nella comunicazione e nelle relazioni esterne. Alla dimensione manageriale ha affiancato una costante attività editoriale e una collaborazione con numerosi organismi internazionali, contribuendo allo sviluppo di progetti ad alto impatto sociale e ambientale.
Tra questi, spiccano la fondazione The Human Safety Net, oggi presente in 26 Paesi per sostenere famiglie vulnerabili e rifugiati, e la collaborazione con l’United Nations Development Programme (UNDP) per la protezione delle comunità fragili dagli effetti del cambiamento climatico. Iniziative che delineano un nuovo paradigma di impact diplomacy, in cui l’impresa non è solo motore economico, ma anche attore sociale e culturale.
Nel corso della lectio magistralis dal titolo “Corporate Diplomacy: l’impatto delle aziende sulle relazioni politiche e sul bene comune”, Bemporad ha riflettuto sul crescente ruolo dell’impresa come agente diplomatico: «Considerare separate le traiettorie dell’interesse dell’impresa privata da quelle dell’interesse pubblico è una visione già superata dalla realtà». Le imprese, ha osservato, «possono diventare protagoniste della diplomazia internazionale, agendo come ponti tra culture, economie e istituzioni». Il valore aggiunto di tale approccio risiede nella capacità di coniugare profitto e bene comune, coinvolgendo dipendenti e stakeholder in un modello di sviluppo inclusivo e sostenibile.
Particolarmente densa la parte conclusiva dell’intervento, rivolta alle giovani generazioni. Citando l’economista Arthur Brooks, Bemporad ha suggerito agli studenti di «cercare l’equilibrio tra guadagnarsi il proprio successo ed essere utili agli altri», incoraggiandoli a costruire relazioni autentiche, basate su fiducia, competenza e dialogo.
Il rettore Di Lenarda ha sottolineato come il conferimento della laurea honoris causa rappresenti «un segnale importante per le nostre studentesse e i nostri studenti, chiamati a diventare protagonisti consapevoli di una società aperta e interconnessa. In un contesto segnato da sfide globali sempre più complesse, la diplomazia – scientifica, culturale, economica – si rivela essenziale per promuovere sviluppo, pace e coesione sociale».