Economia

Sicily by Car cresce nel semestre, ma pesa la sanzione Antitrust

di Redazione
 
Sicily by Car cresce nel semestre, ma pesa la sanzione Antitrust
Sicily by Car ha chiuso il primo semestre 2025 con risultati in crescita sul fronte dei ricavi, sostenuti dall’espansione internazionale e dalla ripresa della domanda in Italia, pur registrando un risultato netto negativo per effetto della sanzione inflitta dall’Antitrust.

Il valore della produzione si è attestato a 68,7 milioni di euro, in crescita del 17,5% rispetto al pari periodo del 2024, grazie soprattutto al rafforzamento delle attività di noleggio sul mercato domestico (+12,4%) e all’ampliamento del perimetro di consolidamento con l’ingresso delle operazioni in Croazia, Portogallo e Spagna. I ricavi da noleggio hanno raggiunto i 63 milioni, con una progressione del 16,7% su base annua. In Italia, la tariffa media giornaliera è salita del 17,9%, con ulteriore crescita nei mesi di luglio e agosto (+11,6%).

L’EBITDA si è attestato a 9 milioni (+11,5%), con un margine del 13%, sostanzialmente stabile rispetto al 2024. L’EBIT, pari a -9,4 milioni, ha risentito degli 8 milioni di oneri non ricorrenti derivanti dall’accantonamento al fondo rischi relativo al provvedimento dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato. L’EBIT adjusted, al netto di tali oneri, è stato pari a -1,4 milioni, in miglioramento rispetto ai -2,2 milioni dello scorso anno.

Il risultato netto si è chiuso in rosso per 11 milioni, contro la perdita di 5,5 milioni registrata nel primo semestre 2024. La posizione finanziaria netta è negativa per 9,3 milioni, a fronte di una liquidità positiva di 23 milioni a fine 2024, complice l’impegno per 11,7 milioni in investimenti di flotta, oltre a 4,1 milioni tra dividendi e riacquisto di azioni proprie.

Nonostante le difficoltà legate al contenzioso con l’Antitrust, il gruppo conferma un outlook positivo per l’intero 2025. Il presidente e fondatore Tommaso Dragotto ha sottolineato come la crescita sia stata trainata da una solida performance in Italia e dal rafforzamento delle attività all’estero, con nuove aperture operative a Lisbona, Porto e Ibiza, cui si è aggiunta a luglio Palma di Maiorca. L’espansione internazionale, secondo il management, sarà il principale driver di incremento dei ricavi e di diversificazione geografica nei prossimi anni.

La società prosegue intanto la graduale conversione della flotta verso veicoli a basse emissioni, che oggi rappresentano circa il 40% del totale, con una quota del 64% sulle nuove acquisizioni. A supporto della sostenibilità, la sede centrale di Carini è alimentata da un impianto fotovoltaico che garantisce autonomia energetica.
 
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