Schneider Electric guida la classifica 2025 delle aziende più sostenibili al mondo secondo TIME e Statista. Camminano insieme innovazione, responsabilità e futuro verde

di Demetrio Rodinò

Nel panorama globale sempre più attento alla sostenibilità, TIME e Statista hanno pubblicato la nuova edizione della classifica delle 500 aziende più sostenibili al mondo nel 2025, premiando quelle realtà capaci di affrontare con determinazione e visione le sfide ambientali più urgenti del nostro tempo.

In un contesto reso complesso da interruzioni nelle catene di fornitura, tensioni tariffarie e mutamenti nei programmi governativi per l’energia pulita, le imprese devono oggi trovare un delicato equilibrio tra sostenibilità e redditività. A dimostrare che questo è possibile, al primo posto per il secondo anno consecutivo si conferma Schneider Electric, multinazionale francese specializzata in software per la gestione energetica e consulenza ambientale.

Schneider Electric è riuscita a distinguersi non solo per il raggiungimento e superamento dei suoi obiettivi green nel 2024, ma anche per aver aiutato altre aziende a ridurre la propria impronta ecologica. Tra le iniziative più rilevanti, il lancio in Europa delle stazioni di ricarica Schneider Charge Pro per veicoli elettrici e il supporto alla logistica sostenibile con i nuovi camion EV di RichLand Logistics. Attraverso il programma Energize, Schneider ha inoltre facilitato la transizione energetica di colossi farmaceutici come Sanofi e Novartis, anch’essi presenti nelle prime posizioni della classifica.

Sanofi (10° posto) ha posto l’accento sulla riduzione dei rifiuti e sull’uso di materiali riciclati, eliminando progressivamente il PVC dagli imballaggi secondari e prevedendo entro il 2028 l’abbandono della plastica nei blister delle siringhe vaccinali. Attualmente, il 55% dei suoi vaccini è già privo di blister. Tra le innovazioni in corso, anche una penna insulinica riutilizzabile in grado di sostituire 50 dispositivi monouso e un’alternativa sintetica al sangue di granchio a ferro di cavallo, già adottata in due impianti francesi per rilevare contaminazioni batteriche.

Anche Novartis (11° posto) si distingue per progetti di recupero delle acque reflue e di riutilizzo dei solventi chimici nei propri impianti europei. In Egitto, lo stabilimento di Cairo impiega acque trattate per il raffreddamento industriale, mentre a Kundl (Austria) si riciclano le acque dei lavaggi dei flaconi per alimentare le caldaie.

Nel settore automobilistico, le tensioni commerciali hanno rallentato l’elettrificazione, ma non fermato l’innovazione. Volvo Cars (91° posto) ha posticipato l’obiettivo “full electric” dal 2030 al 2040, ma continua a investire sul futuro: oggi vanta sei modelli completamente elettrici sul mercato e prevede di lanciarne altri quattro. Il modello EX30 ha la più bassa impronta di carbonio mai raggiunta da un’auto Volvo, mentre l’EX90 integra il 15% di materiali riciclati e un battery passport che traccia l’origine delle materie prime, anticipando gli standard UE del 2027.

Ford (74° posto), pur rivedendo la strategia elettrica per l’Europa a favore di una gamma ibrida, ha registrato un +26% nelle vendite di veicoli elettrificati nel primo trimestre 2025, con 73.623 unità consegnate. Tre nuovi modelli EV sono già pronti per il mercato europeo, segno che la mobilità sostenibile resta una priorità strategica.

L’analisi realizzata da TIME e Statista evidenzia un trend importante: molte delle aziende più sostenibili operano nei servizi digitali o nell’energia rinnovabile, settori che stanno guidando il cambiamento. In uno scenario in cui i margini di profitto sono sotto pressione e le delocalizzazioni comportano rischi ambientali e sociali, emerge la necessità di un nuovo paradigma industriale dove innovazione e responsabilità ambientale siano inscindibili.