Economia

Sberbank lancia l’allarme sull’economia russa tra tassi alti e stagnazione

di Luca Andrea
 
Sberbank lancia l’allarme sull’economia russa tra tassi alti e stagnazione
L’economia russa rischia un raffreddamento prolungato, appesantita da tassi d’interesse ancora troppo elevati e da un contesto macroeconomico incerto. A lanciare l’allarme è Alexander Vedyakhin (nella foto), Primo Vice Direttore Generale di Sberbank, la più grande banca russa, che in un’intervista a Reuters ha espresso forti preoccupazioni per le prospettive di crescita del Paese.

In vista del Forum economico di San Pietroburgo, Vedyakhin ha tracciato uno scenario prudente per il 2025, stimando un incremento del PIL compreso tra l’1% e il 2%, inferiore rispetto al 2,5% previsto dal governo. “Esiste il pericolo che l’economia si raffreddi troppo e che non riusciamo a uscire da questa fase di stagnazione”, ha dichiarato.

Secondo il numero due di Sberbank, la priorità assoluta deve essere quella di frenare l’inflazione senza compromettere l’attività economica. Dopo aver toccato un picco del 21% lo scorso ottobre, il tasso d’interesse chiave è stato ridotto al 20%, ma Vedyakhin ritiene che serva una discesa più decisa, auspicando un livello tra il 12% e il 14% per stimolare investimenti e crescita.

“Solo un tasso inferiore al 15% consentirebbe all’economia di ripartire davvero”, ha spiegato, sottolineando che molti clienti corporate di Sberbank operano con margini EBITDA vicini a quella soglia.

Altro tema centrale dell’analisi di Vedyakhin è il tasso di cambio: il rublo, ha detto, è attualmente sopravvalutato rispetto ai fondamentali. “Considerando i prezzi attuali del petrolio e i fattori macroeconomici, il cambio equilibrato dovrebbe situarsi tra i 90 e i 95 rubli per dollaro”, ha affermato. Il tasso ufficiale è invece sotto quota 79.

Il rafforzamento della valuta, unito a ostacoli logistici e alle difficoltà nei pagamenti internazionali, ha messo sotto pressione soprattutto le imprese esportatrici, in primis quelle del settore energetico. “Si tratta di una tempesta perfetta che solo le aziende più efficienti e capitalizzate riusciranno ad attraversare indenni”, ha sottolineato.

Sul fronte bancario, Sberbank prevede una crescita del portafoglio prestiti corporate compresa tra il 9% e l’11% nel 2025, in calo rispetto al +19% registrato nel 2024. Nonostante la frenata, Vedyakhin ha rassicurato che i livelli di ristrutturazione del credito restano contenuti.

Unica eccezione, il comparto immobiliare: alcuni sviluppatori hanno chiesto supporto, ma secondo il dirigente si tratta di casi legati a scarsa efficienza e a una mancata preparazione nei periodi di espansione.

Il messaggio che arriva da Sberbank è chiaro: senza una politica monetaria più accomodante e senza un cambio più realistico, la Russia rischia di restare impantanata in una stagnazione prolungata. “Servono decisioni ponderate da parte delle autorità economiche per evitare un’eccessiva contrazione e rilanciare gli investimenti”, ha concluso Vedyakhin.
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