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ST, Nobis (FIM CISL): allarmanti i dati comunicati dal board

 

Dichiarazione del Segretario Nazionale FIM CISL Massimiliano Nobis

Dopo gli annunci del Board di Stm circa l’attuazione del programma di Saving alla presentazione del piano industriale 2025-27 al “Capital Market Day” dello scorso 30 novembre e al coordinamento Cae del 18 dicembre sono arrivati anche i dati e primi segnali di intervento di Saving.

Nella comunicazione del 30 gennaio Stm prevede ancora un calo del fatturato nel primo trimestre 2025 rispetto al Q4 del 2024,2,51 miliardi di eurocorrispondenti a una diminuzione del 24,4% rispetto ai primi tre mesi del 2024 e a una flessione del 27,6% rispetto al trimestre precedente. Se il trend dei trimestri successivi dovesse assestarsi su questo risultato, il 2025 si chiuderebbe tra i 10 e 11 miliardi di dollari. Nella primavera del 2024 il CEO JM Chery riconfermava l’obiettivo dei 20 miliardi nel 2027.

L’altro dato previsionale preoccupante è il calo di risorse destinata agli investimenti. Per l’intero 2025 i vertici di STM prevedono di investire tra 2 e 2,3 miliardi di dollari di spese in conto capitale in riduzione rispetto ai 2,53 miliardi di dollari del 2024 e ai 4 miliardi di dollari del 2023.

Anche sul lato industriale quanto comunicato sin d’ora risulta non soddisfacente per i siti di Stm in Italia e in particolare per i produttivi di Agrate e Catania; infatti se si può condividere l’auspicio di “ridisegnare la base produttiva e migliorare la capacità produttiva di semiconduttori in silicio da trecento millimetri (nei siti di Agrate e di Crolles in Francia) e di semiconduttori al carburo di silicio da duecento millimetri (a Catania)”non possiamo concordare che questo avvenga a parità di volumi prodotti che in un quadro d’innovazione e d’efficientamento del processo profilerebbe  una possibile riduzione degli addetti e anche una possibile  delocalizzazione dei microchip più maturi. I volumi vanno aumenti con il mantenimento dell’attuale gamma e con lo sviluppo di nuovi prodotti.

Siamo consapevoli che il settore dei semiconduttori nell’ultimo periodo è in una fase di turbolenza in particolar modo nell’automotive, ma le eventuali ricadute del programma presente allo scorso Capital Market potranno avvenire solo attraverso soluzioni condivise con la parte sindacale e dovranno essere precedute da una discussione del piano industriale 2025-27 in tutti i suoi dettagli. Non sono accettabili preventivi annunci sulla stampa di riduzione del personale.

Detto tutto ciò, il Ceo dott Chery conferma l’ambizione di raggiungere i 20 miliardi di dollari di ricavi nel 2030.Con i dati avuti nel 2024 e confermati al ribasso nel primo quadrimestre del 2025, le nostre perplessità sull’effettiva realizzazione di questo auspicabile risultato aumentano. Questo management ha le competenze adeguate di strutturare un piano industriale che in 5 anni dovrebbe raddoppiare il fatturato quando non è riuscito prevedere un calo di fatturato di 4 miliardi nell’arco di quattro mesi? Il Governo in qualità di rilevante azionista insieme al governo francese intende intervenire sulle politiche di governance o intende assistere colpevolmente ad un lento declino di un in settore industriale strategico per l’intera manifattura italiana?

Attendiamo con urgenza da parte del Ministro delle Finanza Giorgetti e del MIMIT Urso la convocazione di un tavolo ministeriale.

Ufficio Stampa Fim CISL

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