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S&P: L'accordo per il cessate il fuoco tra Israele e Hamas potrebbe presentare rischi di implementazione

 

L'accordo di cessate il fuoco tra Israele e Hamas, entrato in vigore il 19 gennaio, potrebbe portare a una de-escalation a Gaza e offrire l'opportunità di porre fine in modo permanente ai combattimenti che durano da 15 mesi. Se attuato con successo, potrebbe alleggerire la pressione sull'economia e sulle finanze pubbliche di Israele. L'accordo è però complesso e dipende dall'esito di ulteriori negoziati, rendendolo vulnerabile ai rischi di attuazione. Persiste il rischio di continui conflitti nell’area, tra cui l'interruzione del traffico marittimo nel Mar Rosso da parte degli Houthi e le schermaglie tra Israele e Hezbollah in Libano. Precedenti negoziati a livello regionale e accordi di cessate il fuoco, anche tra Israele e Hezbollah, sono stati violati da entrambe le parti e hanno portato alla ripresa delle attività militari.

L'accordo di cessate il fuoco prevede tre fasi. La prima è un periodo di sei settimane durante il quale Hamas e Israele si scambieranno ostaggi e prigionieri. I negoziati per la seconda fase dovrebbero iniziare il 16° giorno del cessate il fuoco. Essi includeranno una discussione sulla fine permanente del conflitto, il ritiro dell'esercito israeliano da Gaza e il rilascio dei restanti ostaggi. La terza fase dovrebbe concentrarsi sulla ricostruzione di Gaza sotto la supervisione internazionale.

Secondo l’analisi di S&P, la struttura a più fasi dell'accordo, unita al contesto politico complesso e volatile, metterà alla prova la capacità e la volontà di Israele e Hamas di rispettare gli impegni. S&P è inoltre consapevole che esistono divergenze all'interno del governo israeliano e tra i leader di Hamas sulle concessioni accettabili. Uno dei partner minori della coalizione di governo israeliana ha abbandonato il governo per opporsi all’accordo, riducendo la maggioranza parlamentare del governo a soli due seggi. Più in generale, la posizione della nuova amministrazione statunitense e delle autorità dei Paesi mediorientali in fase di attuazione dell’accordo, inclusa la gestione di possibili violazioni, potrebbe aggiungere un ulteriore livello di complessità.

L’impatto dei conflitti tra Israele e Hamas e tra Israele e Hezbollah sui rating sovrani nella più ampia regione del Medio Oriente e del Consiglio di Cooperazione del Golfo (GCC) è stato relativamente contenuto e difficilmente comprometterà il forte slancio di crescita nei paesi del GCC. Tuttavia, l’impatto sui sovrani direttamente coinvolti nel conflitto è stato più marcato. Il Libano rimane in default, ed S&P ritiene che la ripresa economica sarà più lenta se le ostilità riprenderanno dopo il cessate il fuoco tra Israele e Hezbollah. Tuttavia, gli eventi recenti in Siria dimostrano la rapidità con cui gli sviluppi geopolitici di rilevanza regionale possono portare a una maggiore complessità e vulnerabilità nei Paesi le cui prospettive economiche sono inferiori a quelle dei loro vicini.

Nelle prossime settimane S&P se l'attuazione dell'accordo possa portare a un cessate il fuoco sostenibile e ridurre il rischio di conflitti militari prolungati o intensificati, che attualmente si riflettono nell’Outlook negativo del rating sovrano su Israele.

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