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Rai: Confedercontribuenti, l’AD ha istituzionalizzato la censura. Intervenga Mattarella

 
Finocchiaro (nella foto), Il sistema di controllo assume toni mai visti prima, degni di un regime

“Riparte la censura sulle reti Rai, ma questa volta assume toni ancora più drammatici, sull’informazione adesso verrà esercitato un controllo che non avevamo mai visto in passato e che evoca scenari tipici di un regime. L’unico a poter intervenire adesso è il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella”. Così Carmelo Finocchiaro, Presidente di Confedercontribuenti, commentando la circolare con cui l’Amministratore Delegato delle reti di Stato annuncia che il controllo editoriale sui programmi non verrà più effettuato dai Direttori di Genere, dai conduttori e dagli autori dei programmi, ma sarà interamente affidato a delle strutture editoriali non meglio precisate.

“Con questa circolare – prosegue Finocchiaro, - l'Amministratore Delegato della televisione di Stato annuncia un controllo ferreo su tutto ciò che viene detto e cosa viene trasmesso in ciascun programma prima che vada in onda. Ovviamente, è facile immaginare, seguendo i suggerimenti che arrivano dalla politica. Questo è di una gravità inaudita per una televisione, ma sarebbe meglio dire per una democrazia, occidentale”.

“Bisogna riconoscere che la Rai – prosegue il Presidente dell’associazione - sconta da decenni una forma più o meno blanda di censura, ogni forza politica che è salita al potere ha cercato di orientare in qualche modo l’informazione. A farne le spese sono stati soprattutto i soggetti non allineati, a iniziare dalle sigla sindacali e dalle organizzazioni datoriali. Confedercontribuenti stessa è stata vittime per anni della censura della televisione di Stato. Mai fino a questo momento però si era arrivati a istituzionalizzare il sistema di controllo”. Finocchiaro si rivolge quindi al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella: “È l’unico che ormai ha il potere di intervenire, anche perché in gioco ci sono dei diritti fondamentali della persona, la libertà di manifestare il proprio pensiero prevista dalla Costituzione Italiana, e il diritto all’informazione sancito dalla Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea”.
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