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Pictet AM - L’Europa rifiorisce tra dazi e negoziati

di Marco Piersimoni, Co-Head Euro Multi Asset di Pictet Asset Management
 
Pictet AM - L’Europa rifiorisce tra dazi e negoziati
Il mercato azionario europeo sta registrando performance positive da un paio di trimestri a questa parte. Una situazione generata da molteplici fattori che partono da valutazioni molto convenienti e scarso posizionamento degli investitori, fino alla percezione di una riduzione del rischio geopolitico e i dubbi sul perdurare dell’eccezionalismo americano (caratterizzato da una crescita cospicua della redditività associata a una tenuta degli utili aziendali, nonostante l’aumento del costo del lavoro). Inoltre, il risveglio della politica economica tedesca, con il nuovo cancelliere Friedrich Merz pronto a importanti piani di spesa, è stato un importante incentivo al ritorno dell’interesse sull’Europa.

Al momento, non sembra più esserci molto spazio per sorprese positive sul fronte posizionamento e valutazioni: l’eccesso di pessimismo è stato corretto. Anche perché è difficile che possano arrivare ulteriori spinte da una rivalutazione delle attività finanziarie collegate alla guerra in Ucraina; del resto le trattative proseguono (seppur a rilento) e ai mercati per il momento basta così. Tuttavia, qualcosa è lecito attendersi, in termini di spinta positiva, dal rimpatrio di capitali europei dagli Usa ai mercati domestici. La politica fiscale tedesca ha avuto un impatto sul sentiment degli investitori, ma occorrerà valutare la fase di implementazione in Germania e quanto farà nel suo complesso l’Europa.

Il grande punto interrogativo, poi, è capire se la situazione di tregua tariffaria proseguirà e quale sarà l’accordo che l’Europa potrà trovare con gli Stati Uniti sul fronte degli scambi commerciali. Qui la situazione è fluida, con giorni di ottimismo per i negoziati che si alternano a nuovi strappi negativi come l’annuncio da parte degli Usa del raddoppio dei dazi sulle importazioni di acciaio e alluminio.

I settori più interessanti: dal finanziario alle costruzioni

Il settore finanziario potrebbe proseguire sulla strada delle sovraperformance. In questo momento ha giocato un ruolo da protagonista - insieme al settore della difesa – per il recupero dei listini europei. Le banche, in particolare, sono state molto generose nei confronti degli azionisti con dividendi e buy-back e questo è un fattore ricercato dal mercato. Molto però dipenderà dal percorso verso l’unione bancaria. Un settore su cui l’interesse degli investitori è stato per ora molto modesto, invece, è quello dei titoli farmaceutici. Ci sono stati svariati motivi per i risultati deludenti, dall’atteggiamento dell’amministrazione Usa, tra rischio dazi e richiesta della riduzione del prezzo dei farmaci, fino alla situazione poco felice di alcune società leader del settore. Le attuali valutazioni incorporano queste considerazioni, ragion per cui il punto di ingresso può essere molto attraente. Un altro tema di investimento potrà essere quello infrastrutturale, sempre prendendo spunto dal piano fiscale tedesco. In questo caso, i candidati vanno ricercati nel settore delle costruzioni ed in quello industriale.

Europa e mercati emergenti per diversificare il portafoglio

Nell’ottica di una buona asset allocation per affrontare questa fase di mercato, gli investitori potrebbero considerare di sovrappesare nei loro portafogli tanto l’Europa quanto i Paesi emergenti. È vero che i risparmiatori italiani hanno solitamente una predilezione per le attività domestiche, in particolar modo le obbligazioni, ma riteniamo possibile ottimizzare i portafogli con una maggiore diversificazione verso queste due aree del mondo. Diversificazione che in Pictet Asset Management portiamo da sempre avanti con la nostra strategia d’investimento Pictet-Multi Asset Global Opportunities (MAGO): un comparto bilanciato flessibile che investe su un’ampia gamma di strumenti, aree geografiche, settori e stili gestionali, perseguendo un profilo rischio-rendimento ottimale. L’obiettivo è proprio quello di fornire all’investitore uno strumento in grado di affrontare un periodo che continuerà ad essere caratterizzato da incertezza e volatilità puntando anzitutto sulla stabilità del risultato di gestione.
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