Economia
Piazza Affari resiste tra geopolitica e banche centrali mentre Telecom Italia guida i rialzi
di Luca Andrea

Giornata contrastata per le Borse europee, ma Piazza Affari si distingue per una chiusura in lieve rialzo, sostenuta da alcuni spunti positivi tra i titoli principali nonostante le incertezze geopolitiche e l’attesa per le mosse delle banche centrali. Il FTSE MIB ha chiuso con un progresso dello 0,08% a 39.418 punti, confermando la resilienza del listino milanese rispetto al clima di cautela che ha permeato le piazze del Vecchio Continente.
A differenza delle principali Borse europee che archiviano la seduta con il segno meno – Francoforte cede lo 0,50%, Parigi lo 0,36%, Londra guadagna un modesto 0,11% – Piazza Affari riesce a difendere i livelli della vigilia grazie al traino di alcuni titoli chiave, pur muovendosi in un contesto globale appesantito dalle tensioni internazionali.
Sul fronte macro, a pesare sui mercati è soprattutto la situazione in Medio Oriente. Le dichiarazioni del presidente statunitense Donald Trump su un possibile confronto con l’Iran, tra aperture diplomatiche e minacce implicite, hanno alimentato l’incertezza tra gli operatori. A ciò si aggiunge l’attesa per le decisioni della Federal Reserve, che oggi dovrebbe lasciare invariati i tassi ma aggiornare le proprie previsioni economiche. Riflettori puntati anche sul discorso del presidente Jerome Powell.
A sostenere Piazza Affari è stata soprattutto Telecom Italia, che ha messo a segno un rialzo del 4,73%, risultando la migliore del FTSE MIB. In positivo anche Amplifon (+1,46%), Banca Popolare di Sondrio (+1,34%) e Brunello Cucinelli (+1,18%).
Sul fronte opposto, i ribassi più significativi hanno interessato Iveco Group (-2,10%), Moncler (-1,75%) e Recordati (-1,38%), penalizzati da prese di beneficio e da un contesto ancora incerto per i consumi.
Nel comparto bancario, i riflettori erano puntati su UniCredit (+0,91%), dopo le parole dell’AD Andrea Orcel che ha confermato l’intenzione del gruppo di uscire dal capitale di Generali (-0,92%), considerato non più strategico. Positivi anche Intesa Sanpaolo (+0,44%) mentre Monte dei Paschi ha perso lo 0,47%.
Tra i titoli a media capitalizzazione, spicca OVS (+3,72%) che ha pubblicato i risultati del primo trimestre dell’esercizio 2025/2026: utile ante imposte rettificato in calo, ma comunque superiore alle attese del mercato. Bene anche Anima Holding (+2,05%), BFF Bank (+1,94%) e LU-VE Group (+1,74%). Le maggiori vendite hanno colpito Alerion Clean Power (-2,30%), RCS (-1,54%) e MFE A (-1,44%).
Sul fronte obbligazionario, lo spread Btp-Bund si attesta poco sotto i 100 punti base, in lieve rialzo rispetto alla seduta precedente. Il rendimento del decennale italiano si avvicina al 3,5%. Sul mercato valutario, l’euro è rimasto stabile sotto quota 1,16 dollari, mentre il bitcoin ha perso terreno scendendo sotto i 105.000 dollari.