Economia
Piazza Affari chiude piatta, banche e lusso sotto i riflettori
di Luca Andrea

Seduta senza slancio per Piazza Affari, che archivia la giornata poco sopra la parità, in linea con l’andamento incerto dei listini europei. Il FTSE MIB si è fermato a quota 42.478 punti, sostanzialmente invariato, mentre il FTSE Italia All-Share ha chiuso a 45.091 punti. In lieve ribasso il FTSE Italia Mid Cap (-0,38%), mentre il FTSE Italia Star ha mostrato un timido progresso dello 0,3%.
Il focus degli investitori è rimasto sulle banche, dopo la conclusione positiva dell’offerta di MPS su Mediobanca, con adesioni che hanno superato l’86% del capitale. L’istituto di Piazzetta Cuccia è risultato il peggior titolo della giornata a Milano, con un tonfo del 5,91%, mentre Banco BPM ha ceduto l’1,89%. Deboli anche Leonardo (-2,17%) e Telecom Italia (-1,9%).
Tra i protagonisti positivi spicca invece Saipem (+3,64%), sostenuta dall’andamento rialzista del petrolio, che ha guadagnato il 2,18% e si è riportato in area di forza. Bene anche Stellantis (+3,15%) e STMicroelectronics (+2,69%), mentre nel lusso la partenza della Fashion Week milanese ha acceso i riflettori su Brunello Cucinelli, in rialzo del 2,61%.
Nel segmento a media capitalizzazione si segnala la performance brillante di Piaggio (+5,08%), seguita da GVS (+4,68%), D’Amico (+2,64%) e Zignago Vetro (+2,31%). Le vendite hanno invece colpito Cembre (-3,88%), Avio (-3,23%), MFE A (-3,19%) e RCS (-2,58%).
Sullo sfondo, le Borse europee hanno chiuso in territorio positivo, seppure con guadagni limitati: Francoforte +0,36%, Parigi +0,54%, Londra sostanzialmente invariata (-0,04%). A pesare sul sentiment macroeconomico sono arrivati i dati PMI preliminari di settembre nell’Eurozona: il manifatturiero è tornato in contrazione a 49,5 punti, mentre i servizi hanno accelerato a 51,4, portando il composito a 51,2.
Sul mercato valutario, l’euro-dollaro è rimasto stabile (-0,02%), mentre tra le materie prime ha brillato l’oro, salito a 3.779,4 dollari l’oncia. Sul fronte obbligazionario lo spread BTP-Bund è sceso a 87 punti base, con il decennale italiano al 3,54%, segnale di una rinnovata fiducia sul debito sovrano nazionale.