Economia

Piazza Affari affonda nella prima seduta di agosto, pesano dazi internazionali e dati negativi sull’occupazione USA

 
Piazza Affari affonda nella prima seduta di agosto, pesano dazi internazionali e dati negativi sull’occupazione USA
Piazza Affari affonda nella prima seduta di agosto, pesano dazi internazionali e dati negativi sull’occupazione USA

Le principali Borse europee, inclusa Piazza Affari, hanno aperto il mese di agosto con un forte ribasso, in una giornata segnata da tensioni geopolitiche e delusioni macroeconomiche. A innescare le vendite sui mercati è stata, inizialmente, la conferma dell’introduzione di dazi compresi tra il 15% e il 50% su numerosi Paesi, in vigore dal prossimo 7 agosto. Sebbene l’Unione Europea abbia ottenuto il mantenimento dell’aliquota al 15%, la questione resta aperta, con negoziati in corso per definire la versione finale dell’accordo politico raggiunto la scorsa domenica.

A peggiorare il quadro, nel pomeriggio, è arrivato dagli Stati Uniti un segnale allarmante sull’economia: il report sull’occupazione di luglio ha mostrato un brusco rallentamento della creazione di posti di lavoro. I nuovi occupati non agricoli si sono fermati a 73.000 unità, ben al di sotto delle attese di 104.000, mentre il dato di giugno è stato pesantemente rivisto al ribasso: da 147.000 a soli 14.000, in parte a causa di un calo nei posti pubblici.

In questo contesto, il FTSE MIB ha ceduto il 2,55%, chiudendo a 39.943 punti, dopo aver oscillato tra un minimo di 39.714 e un massimo di 40.686 punti. Negativa anche la performance settimanale, con una perdita dell’1,92%. Il FTSE Italia All Share ha perso il 2,47%, il Mid Cap l’1,58% e lo Star l’1,69%. Il controvalore degli scambi si è attestato a 4,44 miliardi di euro, in calo rispetto ai 5,1 miliardi di giovedì.

Tra i pochi segni positivi spicca Campari, che ha guadagnato il 7,95% a 6,542 euro dopo la pubblicazione dei conti semestrali. Il gruppo ha registrato un leggero aumento dei ricavi, con indicazioni prudenti da parte del management. Bene anche Nexi (+1,40%), Inwit (+1,16%) e Hera (+0,64%).

Sul fronte opposto, FinecoBank ha guidato i ribassi con un tonfo del 5,80%, seguita da Intesa Sanpaolo (-5,57%), Saipem (-4,69%) e Banca Popolare di Sondrio (-4,49%). In calo anche Pirelli (-2,64%), nonostante risultati sopra le attese, e Enel (-0,56%), che ha comunque annunciato un buyback fino a un miliardo di euro.

Nel segmento Mid Cap, ENAV si è distinta con un +5,51%, seguita da WIIT (+3,33%) e IREN (+2,47%). Forte rialzo anche per Safilo Group, che ha chiuso a +11,9% dopo i risultati del primo semestre.

Tra i peggiori, CIR ha perso il 7,40%, Carel Industries il 6,71% e Fincantieri il 5,41%. In calo anche NewPrinces (-4,61%). Da segnalare infine l’ottimo debutto su Euronext Growth Milan di Braga Moro, che ha attirato l’interesse degli investitori nel segmento dedicato alle PMI innovative.
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