Ultime notizie

Perché i titoli obbligazionari dell'Eurozona sono tornati in gioco

di Robert Tipp, chief investment strategist, fixed income e head of global bonds di PGIM
 
Perché i titoli obbligazionari dell'Eurozona sono tornati in gioco

Nel panorama mutevole dei mercati obbligazionari globali, che valgono 145 mila miliardi di dollari, il debito dell'Eurozona spicca come una solida roccia che dà sicurezza agli investitori. Il reddito fisso dell'area euro offre un ampio e profondo ventaglio di opportunità per aggiungere valore attraverso una gestione attiva, sostenuta da solidi fondamentali macroeconomici e rendimenti con copertura valutaria molto interessanti, forse la migliore combinazione tra i suoi pari. Inoltre, in un contesto di lassismo fiscale, l'Eurozona si distingue per un quadro fiscale relativamente solido.

 

Oltre a offrire un'opportunità agli acquirenti locali, per gli investitori non appartenenti all'Eurozona vale la pena considerare che la diversificazione globale nel reddito fisso a fronte di una copertura valutaria è stata storicamente una strategia solida che ha portato a rendimenti adeguati al rischio più elevati. Per esempio, negli ultimi due decenni le obbligazioni globali con copertura valutaria hanno registrato rendimenti adeguati al rischio superiori rispetto alla maggior parte dei benchmark locali.

 

L'attuale situazione dei mercati obbligazionari della regione evidenzia un'opportunità per gli investitori non appartenenti all'Eurozona di diversificare e potenzialmente migliorare i propri risultati di investimento. Ciò pone le basi per una prospettiva costruttiva, soprattutto se confrontata con il contesto politico relativamente imprevedibile degli Stati Uniti.

 

Contesto macroeconomico

 

Il contesto macroeconomico dei mercati obbligazionari dell'Eurozona sta diventando sempre più favorevole grazie all'evoluzione dei quadri politici e delle dinamiche fiscali. Le misure di sostegno strutturali, i piani di spesa nazionali espansivi e un bilancio dell'Unione Europea (UE) potenzialmente trasformativo stanno rafforzando la stabilità e la liquidità, creando le condizioni per mercati obbligazionari più profondi e resilienti.

 

A differenza degli Stati Uniti, che beneficiano di un quadro fiscale unificato e di un bene rifugio comune, l'area dell'euro fa affidamento su barriere istituzionali per mitigare i rischi di frammentazione. Meccanismi quali le norme fiscali dell'UE e il Transmission Protection Instrument (TPI) della Banca centrale europea fungono da soluzioni “di ripiego”, offrendo stabilità in assenza di una maggiore integrazione. Per la Francia, che sta attraversando un periodo turbolento nella politica interna, queste garanzie sono particolarmente preziose. Il rispetto delle norme fiscali dell'UE è segno di disciplina fiscale, mentre il TPI fornisce un sostegno contro i movimenti irregolari del mercato, riducendo la volatilità degli spread dei titoli di Stato.

 

La decisione della Germania di attuare un sostanziale stimolo fiscale segna anche uno sviluppo fondamentale per l'area dell'euro. Il deficit previsto, stimato intorno al 5%, è senza precedenti per la Germania, ma inferiore a quello di alcuni dei suoi omologhi dei mercati sviluppati come gli Stati Uniti. Si prevede che questa spesa anticipata darà un impulso significativo alla crescita tedesca a partire dal 2026, con la forte convinzione che l'entità della spesa sosterrà l'attività economica a breve termine.

 

L'espansione fiscale ha anche creato valore nei titoli di Stato tedeschi. Gli effetti di spillover sull'area euro in generale saranno notevoli, concentrati principalmente nell'Europa centrale e orientale a causa dei forti legami nella catena di approvvigionamento e in Italia, data la sua significativa base manifatturiera, offrendo una spinta favorevole alla crescita per il debito della regione. Inoltre, gli ultimi dati economici stanno mostrando una migliore tenuta del previsto, spingendo la presidente della BCE Christine Lagarde a ribadire il suo messaggio secondo cui la BCE è in una buona posizione. L'attività economica è solida e l'inflazione è in moderazione, offrendo un contesto favorevole per gli investitori.

 

Dinamiche del debito sovrano

 

I livelli del debito sovrano nell'Eurozona sono aumentati vertiginosamente a seguito della crisi finanziaria globale e sono cresciuti ulteriormente durante la pandemia. Sebbene i progressi nella riduzione di questi livelli elevati di debito siano stati disomogenei, diversi Paesi periferici hanno compiuto passi significativi nel consolidamento fiscale. Per esempio, Paesi come il Portogallo, la Spagna e l'Irlanda hanno ridotto il loro rapporto debito/PIL dai massimi raggiunti durante la pandemia, riflettendo traiettorie di crescita più solide e una gestione fiscale disciplinata. Al contrario, Francia e Belgio continuano a lottare con livelli di debito elevati e non hanno ancora dimostrato miglioramenti significativi.

 

La Germania, la più grande economia dell'UE, si distingue per un profilo di debito che rimane praticamente invariato rispetto a prima della crisi finanziaria, ma il suo rapporto debito/PIL è sostanzialmente inferiore a quello della maggior parte dei suoi omologhi e degli Stati Uniti.

 

Valore relativo e struttura di mercato

 

Per gli investitori istituzionali, il valore relativo delle obbligazioni dell'Eurozona è molto interessante. I tagli dei tassi da parte della BCE hanno portato il tasso di riferimento al 2%, mentre i rendimenti dei titoli a più lunga scadenza sono aumentati dall'inizio dell'anno, determinando valutazioni interessanti e curve dei rendimenti notevolmente più ripide rispetto a quelle osservate negli Stati Uniti. Con copertura dal rischio di cambio, gli investitori con sede negli Stati Uniti beneficiano della curva dei rendimenti più ripida dell'Europa, con un sostanziale aumento dei rendimenti ex ante quando coprono l'esposizione in euro con il dollaro, grazie ai tassi front-end più bassi nell'area euro rispetto agli Stati Uniti.

 

La gestione attiva è importante. I rischi fiscali variano in modo significativo all'interno dell'area euro, con Francia e Belgio che presentano profili meno rassicuranti rispetto ai Paesi periferici che hanno compiuto progressi nella riduzione del debito.

 

Nel settore delle obbligazioni societarie, gli spread sono ridotti, ma i rendimenti complessivi rimangono interessanti sia dal punto di vista storico che rispetto ad altri mercati sviluppati. In termini di rendimento per unità di rischio di credito, le obbligazioni europee offrono spread simili a quelli delle obbligazioni societarie statunitensi, ma generalmente con durate medie più brevi e quindi una minore volatilità.

 

Asset Allocation e diversificazione del portafoglio

 

Le implicazioni per l’asset allocation sono chiare: diversificare i portafogli obbligazionari a livello regionale può migliorare i rendimenti corretti per il rischio nel lungo periodo. La combinazione di curve dei rendimenti più ripide, opportunità di carry interessanti e meccanismi di sostegno istituzionale posiziona l'Europa come una destinazione di spicco nell'universo del reddito fisso globale.

  • Milano Cortina 2025 con Pirelli
  • Generali -300x600 - Adesso per il tuo futuro
  • Ifis - Siamo il credito per la tua azienda 300x600
  • Ifis - Siamo il credito per la tua azienda 300x600
  • Non è solo luce e gas, è l'energia di casa tua.
  • Emergenza Traumatologica
Newsletter Euroborsa
Notizie dello stesso argomento
Eni avvia in anticipo la fase 2 di Congo LNG
02/12/2025
Eni avvia in anticipo la fase 2 di Congo LNG
Mercato del lavoro: Confcommercio, Segnale da accogliere con favore
02/12/2025
Mercato del lavoro: Confcommercio, "Segnale da accogliere con favore"
Commento team di gestione Pharus: Tecnologia in raffreddamento, difensivi in recupero
02/12/2025
Commento team di gestione Pharus: Tecnologia in raffreddamento, difensivi in recupero
Perché i titoli obbligazionari dell'Eurozona sono tornati in gioco
02/12/2025
di Robert Tipp, chief investment strategist, fixed income e head of global bonds di PGIM
Perché i titoli obbligazionari dell'Eurozona sono tornati in gioco