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Payden & Rygel - Pil Usa atteso in crescita del +3/4% per il 2Q 2025

di Jeffrey Cleveland, Chief Economist di Payden & Rygel
 
Payden & Rygel - Pil Usa atteso in crescita del +3/4% per il 2Q 2025
L'indice dei prezzi per la spesa per i consumi personali (PCE Core) di aprile, pubblicato la scorsa settimana, ha toccato il +2,5% su base annua, nuovo minimo del ciclo. Sembra quindi che l’inflazione negli Usa si stia dirigendo nella giusta direzione, anche se restano la variabile dei prezzi delle abitazioni, la componente più restia a calare, e l’incognita dei dazi globali, che potrebbero influenzare l’andamento dei prezzi in futuro. Prevediamo una certa pressione al rialzo sui prezzi dei beni di consumo nel corso dell’estate, ma dovrebbe trattarsi di un fenomeno passeggero, destinato ad esaurirsi in breve tempo per dare nuovamente spazio alla disinflazione, lasciando così aperta la possibilità di un rialzo dei tassi d’interesse da parte della Federal Reserve entro la fine dell’anno.

Anche il mercato del lavoro sembra in una posizione favorevole: i consumatori statunitensi stanno registrando un aumento dei salari e del reddito disponibile pro capite, che dovrebbe alimentare la crescita dell’economia. L’ultimo rapporto settimanale sulle richieste iniziali di sussidi di disoccupazione mostra una percentuale di licenziamenti ancora storicamente contenuta, anche se il numero delle richieste “continue” – che tiene conto di quanti fanno domanda per un’indennità prolungata – è salito lentamente fino a raggiungere il massimo del ciclo. Non si tratta di un peggioramento significativo, ma va comunque monitorato da vicino, poiché potrebbe anticipare un aumento del tasso di disoccupazione. Spesso l’opinione pubblica si concentra sui temi dell’inflazione e del bilancio statale, perdendo di vista lo stato di salute del mercato del lavoro, che rappresenta il cardine dell'economia statunitense e globale. L’ultimo dato trimestrale relativo al Pil Usa, seppur in miglioramento, si è comunque confermato negativo, anche a causa dell’impennata delle importazioni che hanno preceduto l’entrata in vigore delle nuove tariffe. Detto questo, è possibile che il dato relativo al Pil del secondo trimestre metta a segno un importante recupero, crescendo del +3/4% grazie alla spinta del commercio.
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