Economia

Osservatorio ANIMA sul risparmio delle famiglie italiane, autunno 2024

di Redazione
 
Osservatorio ANIMA sul risparmio delle famiglie italiane, autunno 2024
Un po’ meno ottimisti sulla condizione del Paese e sulla propria situazione personale, preoccupati dall’inflazione, ma non rinunciano a fare progetti. Negli investimenti cresce l’interesse per i Piani di Accumulo (PAC) e risale l’attenzione alla sostenibilità, invertendo un trend in atto da un paio di anni. Queste sono solo alcune delle evidenze che emergono dall’edizione autunnale dell’Osservatorio ANIMA 2024, condotta in collaborazione con le società di ricerca di mercato Eumetra e Research Dogma.

L’indagine, realizzata via internet, conduce un monitoraggio regolare dei trend, le necessità e le abitudini delle famiglie italiane in tema di finanza, risparmio e investimenti. Lo studio è stato condotto tra il 3 e l’11 settembre 2024 su un campione di 1.003 adulti “bancarizzati”, ovvero titolari di un conto corrente bancario o libretto bancario/postale e con accesso ad Internet, rappresentativo di circa 35 milioni di persone. Di questi, il 50% è anche investitore.

PAESE E SITUAZIONE PERSONALE, ITALIANI UN PO’ MENO OTTIMISTI

Il 21% dei bancarizzati e il 27% degli investitori ritiene che la situazione economica dell'Italia sia migliorata rispetto a un anno fa: percentuali in lieve diminuzione rispetto alla primavera (quando erano rispettivamente del 23% e 30%), ma superiori rispetto all’autunno 2023.

Per quanto concerne le attese per il prossimo anno, il 20% dei bancarizzati e il 26% degli investitori prevede un miglioramento della situazione economica del Paese nei prossimi 12 mesi, con un leggero calo rispetto alla rilevazione precedente. Anche le aspettative sulla propria situazione personale registrano una lieve diminuzione degli ottimisti; il 26% dei bancarizzati e il 30% degli investitori sono comunque fiduciosi che la loro condizione personale migliorerà nel giro di un anno.

L’INFLAZIONE IMPENSIERISCE, MA NON FRENA I PROGETTI

L'inflazione resta un problema sentito: per il 52% dei bancarizzati e il 43% degli investitori l’aumento dei prezzi rappresenta ancora un problema significativo, in crescita rispettivamente di 2 e 3 punti percentuali rispetto alla primavera 2024. La preoccupazione è particolarmente forte tra gli intervistati di età compresa tra i 55 e i 64 anni, il 58% dei quali è convinto che l'inflazione rappresenterà ancora un problema in futuro. Ciononostante, il numero medio di progetti per individuo è in leggera crescita (+0,1), attestandosi a 2,6. Per finanziare tali progetti, gli italiani ricorrono a diverse strategie, dalla riduzione delle spese superflue (58%), all’accumulo di denaro per risparmiare o investire (51%) all'ottimizzazione della gestione dei risparmi (31%).

La capacità di risparmio degli italiani, infine, registra un certo calo – in parte per un effetto stagionalità - e scende dal 57% al 51% tra i bancarizzati e dal 77% al 68% tra gli investitori.

RISPARMIO E INVESTIMENTI: PAC SEMPRE PIÙ CONOSCIUTI E DIFFUSI

Guardando agli investimenti, il 55% dei bancarizzati e il 74% degli investitori investirebbe in prodotti finanziari, il 33% e 34% rispettivamente in immobili.

La propensione a investire, nonostante una leggera diminuzione, si mantiene significativa: il 23% dei bancarizzati ritiene sia un buon momento per investire, contro un 18% che pensa non sia per nulla un buon momento.

Crescono la conoscenza e la diffusione dei Piani d’accumulo del capitale. Il 32% dei bancarizzati e il 36% degli investitori dichiara di conoscerli e ne ha aperto almeno uno il 21% dei bancarizzati e il 37% degli investitori, in aumento rispettivamente di 8 e 12 punti percentuali rispetto alla primavera.

TORNA A CRESCERE L’INTERESSE PER LA SOSTENIBILITÀ

Scegliere prodotti e servizi sostenibili, a basso impatto ambientale e sociale, resta “molto” o “abbastanza” importante per l'81% dei bancarizzati e l'84% degli investitori, nonostante un leggero calo su base semestrale.

Significativa, dopo diverse rilevazioni, l’inversione di tendenza nell’aumento di chi sostiene di preferire il rendimento alla sostenibilità, che proseguiva ininterrotto da settembre 2022: oggi il 57% dei bancarizzati e il 50% degli investitori attribuisce più importanza alla sostenibilità rispetto al rendimento finanziario, in aumento dal 49% e dal 45% di marzo (slide 19, 20).
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