Economia

Nicastro lancia l'allarme sul crollo dei prestiti alle micro imprese

di Redazione
 
Nicastro lancia l'allarme sul crollo dei prestiti alle micro imprese
L'Italia, un Paese dove il 95% del tessuto produttivo è costituito da micro e piccole imprese (MPI), si trova di fronte a un problema critico: la mancanza di visibilità sull'andamento del credito erogato proprio a questo segmento vitale.

Roberto Nicastro, presidente di Banca AideXa ed ex-UniCredit, ha sollevato l'allarme davanti alla Commissione d'inchiesta del Senato sul sistema bancario, finanziario e assicurativo. Secondo Nicastro, i dati di monitoraggio ufficiali, pur esistendo per il complesso delle imprese, non permettono di vedere mensilmente e in modo trasparente se le 4,3 milioni di MPI (quelle con meno di 50 addetti e meno di 10 milioni di fatturato) stiano ricevendo un flusso creditizio adeguato.

"Oggi mancano in Italia dei buoni dati di monitoraggio del credito alle micro e piccole imprese" ha detto Roberto Nicastro.

Questa "cecità" informativa non è un problema meramente statistico, essa ostacola direttamente gli intermediari bancari nella decisione di concedere finanziamenti, rendendo più difficile valutare il rischio e l'andamento del mercato. L'auspicio di Nicastro è, dunque, una "misurazione ampia e trasparente" per facilitare il lavoro del sistema bancario.

I dati a disposizione, sebbene frammentari, confermano un quadro preoccupante, in particolare per il sotto-comparto delle micro e piccole imprese, che assorbe il 30% del PIL e ha un impatto cruciale sull'occupazione.

Mentre il credito complessivo alle PMI è rimasto stabile negli ultimi vent'anni, il sotto-segmento di micro e piccole imprese è in continuo calo dal 2012, ad eccezione del periodo Covid.

Il dato più drammatico riguarda gli stock di credito: dai quasi 200 miliardi di euro registrati nel 2011, si è scesi a meno di 100 miliardi di euro. Una riduzione che evidenzia una progressiva dismissione del rischio e dell'esposizione del sistema bancario verso le imprese più piccole.

Per far luce su questa dinamica, Banca AideXa ha promosso un gruppo di studio e lavoro che coinvolge attori chiave come Federcasse, Confcommercio, Confartigianato, CNA e i consorzi fidi, focalizzato sull'andamento del credito alle micro imprese.

Nicastro ha riconosciuto il ruolo cruciale del Fondo Centrale di Garanzia (gestito da MCC), definendolo "la diga che ha permesso di evitare un vero e proprio crollo dei volumi di credito" durante i momenti più difficili, in particolare post-Covid.

Tuttavia, l'efficacia del Fondo presenta delle distorsioni che ne limitano l'impatto.

Per correggere queste storture e sostenere realmente le imprese che più ne hanno bisogno, Nicastro ha presentato due possibili soluzioni alla Commissione d'inchiesta:

Differenziare le aliquote di garanzia: modulare le aliquote (soprattutto sui prestiti di liquidità a lungo termine) in base al rating o alla dimensione dell'impresa. Questo faciliterebbe l'accesso al credito per le controparti dove il "fallimento del mercato" è più probabile.

Potenziare le garanzie di portafoglio: rimuovere o innalzare il "tetto" attuale che rende le garanzie di portafoglio idonee solo per operazioni a breve termine e per controparti con rating medio-alto. Un potenziamento permetterebbe di estendere l'uso di questo strumento essenziale.
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