Economia

Nautica italiana da record, 8,6 miliardi di fatturato e leadership mondiale nell’export

di Redazione
 
Nautica italiana da record, 8,6 miliardi di fatturato e leadership mondiale nell’export
Il 65° Salone Nautico Internazionale di Genova ha fatto da cornice alla presentazione dei dati aggiornati dell’industria nautica da diporto italiana. L’edizione 2024 di Nautica in Cifre – LOG, il report statistico realizzato dall’Ufficio Studi di Confindustria Nautica in collaborazione con Fondazione Edison, ha certificato il massimo storico del comparto: 8,60 miliardi di euro di fatturato, in crescita del 3,2% rispetto al 2023.

Un risultato che conferma la forza del settore e, al tempo stesso, le differenziazioni interne. “La crescita è stata trainata dall’alto di gamma e dai superyacht, che restano leader globali, mentre la piccola industria nautica ha subito un calo di circa il 10%ha spiegato Piero Formenti, presidente di Confindustria Nautica. Le difficoltà delle imprese di dimensioni minori derivano da un mix di fattori: eccesso di scorte in alcuni mercati, tensioni geopolitiche, calo della fiducia dei consumatori e un quadro normativo nazionale ancora troppo burocratico.

Nonostante queste criticità, la cantieristica italiana mantiene la sua posizione di eccellenza. Nel 2024 il segmento della costruzione di nuove unità ha generato 5,4 miliardi di euro, con l’89% della produzione collocata all’estero. L’Italia si conferma così primo Paese esportatore mondiale di barche da diporto: l’export ha superato i 4,3 miliardi di euro (+7,5%), con una propensione all’internazionalizzazione prossima al 90%.

Un primato ribadito anche dal Global Order Book 2024, che assegna al nostro Paese il 50% degli ordini mondiali di superyacht con 572 unità in costruzione. Seguono a distanza Turchia, Paesi Bassi e Regno Unito. “L’export delle imbarcazioni da diporto e sportive ha sottolineato Marco Fortis, vicepresidente di Fondazione Edisonrappresenta una delle voci più dinamiche della nostra bilancia commerciale, con una crescita superiore al 400% dal 2000 a oggi”.

Il quadro complessivo mostra dunque un settore che ha saputo consolidare la crescita post-pandemica, raddoppiando il fatturato in quattro anni e arrivando a impiegare oltre 31.000 addetti (+2,6%). Il contributo al PIL nazionale è salito a 7,4 miliardi di euro, pari al 3,37‰.

Secondo le analisi illustrate da Stefano Pagani Isnardi, direttore dell’Ufficio Studi di Confindustria Nautica, il comparto potrebbe vivere una fase di rallentamento nel 2025 a causa dell’incertezza sui dazi americani e delle difficoltà della piccola industria. Tuttavia, gli operatori si aspettano una ripresa già nel biennio 2026-2027, favorita dall’innovazione di prodotto e dalle nuove tendenze presentate proprio al Salone Nautico.
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