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Moneyfarm - Inflazione USA +2,7%: il dilemma della Fed

di Richard Flax, Chief Investment Officer di Moneyfarm
 
A novembre l'inflazione statunitense è salita al 2,7%, leggermente in rialzo rispetto al 2,6% di ottobre e in linea con le aspettative. Alla luce di questo scenario, è probabile che la Federal Reserve decida di procedere con il terzo taglio consecutivo dei tassi di 25 punti base, ma i dati rimangono ben al di sopra del target del 2%.

Si pone così un dilemma per i policymaker: una mossa eccessivamente aggressiva rischia, infatti, di portare l'inflazione al di sopra dell'obiettivo, mentre un temporeggiamento potrebbe impattare sul mercato del lavoro, con un aumento della disoccupazione.

Gli Stati Uniti hanno in buona misura arginato l'impennata dell'inflazione che ha caratterizzato gran parte del mandato di Biden, un fattore che alla fine è forse costato l'elezione a Kamala Harris. Tuttavia, il programma politico del Presidente eletto Trump potrebbe riaccendere le pressioni inflazionistiche.

Sebbene un taglio dei tassi a dicembre appaia probabile, la Fed potrebbe scegliere un approccio più cauto nel primo trimestre del 2025, in attesa di valutare l’incidenza delle politiche della nuova amministrazione prima di affidarsi esclusivamente ai dati macroeconomici per prendere decisioni.
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