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Mercato dell'Uranio e Nucleare - Commento di ActivTrades

di Saverio Berlinzani - Analista di ActivTrades
 
“La crescente attenzione alla transizione energetica e alla decarbonizzazione ha spinto molti Paesi a investire nuovamente nell'energia nucleare come fonte stabile e a basse emissioni. Cina, India, Stati Uniti e Paesi europei hanno annunciato e stanno accelerando programmi per costruire nuovi reattori nucleari. Dopo anni di prezzi in calo, ricordiamo per esempio che valeva 32.50 dollari per libbra nel Gennaio 2020, i prezzi da allora sono saliti fino ad un massimo di 100.25 dollari fatto registrare a Gennaio 2024. Da quel livello, il mercato ha corretto e ora ci troviamo comunque in un trend rialzista di medio periodo, pur avendo, i prezzi, corretto fino a 75 dollari.”

“Molti produttori di uranio, nel recente passato, avevano ridotto l'estrazione o sospeso le attività. E con il ritorno della domanda, la produzione attuale non sembra riuscire a tenere il passo, aggravando la carenza. La Russia, pur non essendo un grande produttore di uranio grezzo, è leader nei servizi di conversione e arricchimento. Le sanzioni imposte dai Paesi occidentali hanno aumentato la dipendenza da altri fornitori, restringendo ulteriormente l’offerta di mercato. Il Kazakistan, che fornisce oltre il 40% dell'uranio globale, è strettamente legato alla Russia per questioni logistiche e per le rotte di esportazione. La guerra Russo Ucraina ha sollevato dubbi sulla stabilità delle esportazioni dal Kazakistan. La guerra ha spinto molti Paesi, soprattutto in Europa, a diversificare le fonti energetiche e a puntare sul nucleare per ridurre la dipendenza dai combustibili fossili russi. Questo ha accelerato gli investimenti nel nucleare alimentando, di conseguenza, la domanda di uranio.”

“La costruzione di nuovi reattori, specialmente in Asia, e la necessità di prolungare la vita operativa dei reattori esistenti continueranno a presumibilmente a sostenere la domanda. L'aumento della produzione di uranio richiede anni di investimenti e sviluppo di nuovi giacimenti. Nel breve termine, l’offerta rimarrà limitata, mantenendo i prezzi elevati. Se poi la guerra e quindi le sanzioni, dovessero perdurare ancora, non si possono escludere nuovi rialzi del prezzo della materia prima. Senza dimenticare la crescente presenza di fondi speculativi e investitori che potrebbe portare a una maggiore volatilità dei prezzi nel breve termine.”

“Segnaliamo poi che Elon Musk ha lanciato un allarme riguardo al futuro delle auto elettriche, Musk ha sottolineato che il grande problema del mondo sarà la carenza di energia elettrica, con un’eccessiva domanda che potrebbe mettere in crisi le reti elettriche. La crescita simultanea della mobilità elettrica e dell’intelligenza artificiale sta aumentando vertiginosamente la domanda di energia. Una delle possibili soluzioni potrebbe essere il possibile ritorno del nucleare.”
 
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