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Lo Squalo compie 50 anni e continua a mordere la storia del cinema

di WGR
 
Lo Squalo compie 50 anni e continua a mordere la storia del cinema
Cinquanta anni fa, il 20 giugno 1975, arrivava nelle sale statunitensi Jaws, in Italia noto come Lo squalo, il film che avrebbe cambiato per sempre le regole di Hollywood. Diretto da un giovane Steven Spielberg, allora ventottenne, Lo squalo trasformò un set tormentato in un successo globale, dando vita al concetto di blockbuster estivo e riscrivendo le strategie di marketing e distribuzione del cinema moderno.

Tratto dal best seller di Peter Benchley, il film narra le vicende della cittadina balneare immaginaria di Amity, presa d’assalto da un gigantesco squalo bianco. Una minaccia che costringe il capo della polizia Martin Brody (Roy Scheider), l’oceanografo Matt Hooper (Richard Dreyfuss) e il rude cacciatore di squali Quint (Robert Shaw) a una caccia in mare aperto. Tra realismo e metafora, il predatore marino incarna l’incontrollabilità della natura, tema che ancora oggi mantiene il film straordinariamente attuale.

Lo squalo non fu solo un film: fu l’inizio di un’epoca. Universal decise, per la prima volta, di puntare su una distribuzione su larga scala sin dal primo giorno, con oltre 450 copie proiettate contemporaneamente negli USA. Una rivoluzione per il tempo, accompagnata da un’intensa campagna promozionale da 2 milioni di dollari, cifra record all’epoca. Il risultato fu clamoroso: con un incasso globale vicino ai 480 milioni di dollari, Lo squalo mantenne il primato al box office fino all’uscita di Guerre Stellari nel 1977.

Gran parte del fascino del film risiede nel suo minimalismo forzato. Gli squali meccanici, soprannominati “Bruce”, causarono enormi problemi durante le riprese a Martha’s Vineyard. Spielberg, costretto a ridurre le apparizioni della creatura, ideò una tensione costruita su dettagli visivi e suoni, affidandosi alla celebre colonna sonora firmata da John Williams. Due sole note, mi e fa, bastarono a seminare panico tra gli spettatori. Il tema valse un Oscar al compositore, affiancato da altre due statuette: miglior montaggio e miglior sonoro.

Definita da Roger Ebert come l’opera che “trasformò Spielberg da giovane talento a re di Hollywood, la pellicola fu un banco di prova estremo per il regista, che in seguito la definì “un’esperienza orrenda”. L’ambizione del progetto, i ritardi, i problemi tecnici e la paura del fallimento portarono il giovane Spielberg sull’orlo del crollo. Ma proprio quelle difficoltà contribuirono a forgiare il suo stile visivo e narrativo.

Nel 1998, l’American Film Institute ha inserito Lo squalo al 48º posto nella lista dei migliori film americani di tutti i tempi. La pellicola ha generato tre sequel — Lo squalo 2 (1978), Lo squalo 3-D (1983), Lo squalo 4 - La vendetta (1987) — e ispirato generazioni di cineasti, parodie, documentari e persino attrazioni nei parchi a tema.

Ma negli anni non sono mancate le critiche. Biologi marini e ambientalisti hanno accusato il film di aver alimentato una visione distorta e demonizzante degli squali, favorendone la caccia indiscriminata. Spielberg stesso ha ammesso pubblicamente il suo rimorso: “Mi dispiace davvero. Rimpiango la decimazione della popolazione di squali a causa del libro e del film”, ha dichiarato in un’intervista alla BBC.

Per celebrare il cinquantenario, NBC ha trasmesso il film il 20 giugno 2025 accompagnato da un’introduzione speciale girata da Spielberg. Intanto, Magazzini Salani rilancia in libreria il romanzo originale in un’edizione rivista e arricchita da materiali inediti tratti dagli archivi personali dell’autore.

A distanza di mezzo secolo, Lo squalo resta un’opera seminale. Ha ridefinito il linguaggio del thriller, dato forma a un nuovo modello di cinema commerciale e regalato al mondo una delle battute più iconiche di sempre: “Ti servirà una barca più grande”. Un promemoria, forse, non solo per affrontare i mostri del mare, ma anche quelli dell’immaginazione.

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