Innovation
La sfida delle “Mutazioni”: TIM porta l’AI in città e si reinventa in ottica di futuro
di Redazione

Un'intera settimana dedicata a scrutare il futuro, analizzare le "Mutazioni" e capire come le nuove tecnologie stiano trasformando la nostra società. È stata questo la Rome Future Week, un'iniziativa che ha mobilitato la Capitale con oltre 400 eventi, coinvolgendo un ecosistema eterogeneo composto da pubbliche amministrazioni, imprese e associazioni. Protagonista di questa terza edizione è stato TIM, che ha posto l'intelligenza artificiale (AI) al centro della propria partecipazione, portando la tecnologia direttamente a contatto con i cittadini.
In diversi punti vendita TIM, esperti e divulgatori tecnologici hanno offerto ai visitatori dei micro-workshop intitolati “AI in 15 minuti: capire, provare, usare”. L’obiettivo era quello di far toccare con mano le potenzialità dell’AI generativa attraverso Perplexity, una delle piattaforme più evolute al mondo, che TIM è la prima in Italia a offrire ai propri clienti consumer. Il pubblico ha così potuto scoprire in tempo reale le sue funzionalità: ricerche illimitate, interazioni vocali, analisi e sintesi di documenti, creazione di contenuti e immagini, il tutto con risposte immediate e fonti sempre citate.
Ma la strategia di TIM va ben oltre la semplice offerta di un servizio. L'azienda stessa sta integrando l’AI nei propri processi interni. Come ha spiegato Pietro Labriola (nella foto), Amministratore delegato di TIM, la strategia dell'azienda è di posizionarsi come una "Customer Platform" in grado di fornire non solo servizi tradizionali (fisso, mobile, TV), ma anche nuove soluzioni come l'intelligenza artificiale.
Secondo Labriola, questo approccio porta un doppio vantaggio: da un lato, attrae una clientela che non vedeva TIM come il proprio partner ideale; dall'altro, svolge un'importante funzione di "evangelizzazione" rispetto al potenziale dell'AI. "Stiamo cercando di capire come può essere utilizzata non solo su quelle attività più basiche volte a incrementare la produttività su attività ripetitive, ma anche come contraltare su tutta una serie di attività di marketing", ha spiegato l’AD.
Il tema delle "Mutazioni", che ha fatto da filo conduttore per la Rome Future Week, è particolarmente attuale per il settore delle telecomunicazioni, che sta vivendo una trasformazione senza precedenti. Labriola ha sottolineato l'importanza di adattarsi a questo cambiamento con un'analogia efficace: "Faccio un esempio banale: l'arrivo dell'elettricità e la nascita delle lampadine, e io sono una fabbrica di candele. Se penso di voler continuare a fare il mio business vendendo candele per illuminare, penso che dopo poco tempo fallirò. Se invece mi invento che magari io posso fare delle candele profumate o con carattere estetico, io mi sto creando un nuovo business".
L'AD di TIM ha concluso con un messaggio chiaro: le aziende che non sapranno leggere e accompagnare questi trend tecnologici rischieranno di entrare in difficoltà. La realtà, ha ribadito Labriola, non può aspettare. Il futuro è già qui e il successo dipenderà dalla capacità di abbracciare le mutazioni in atto, reinventando modelli di business consolidati.
L'iniziativa di TIM di offrire l'accesso a Perplexity si inserisce in un contesto globale di crescente competizione nel campo dell'intelligenza artificiale. Negli ultimi mesi, la startup di ricerca AI ha fatto molto parlare di sé per una serie di mosse audaci e innovative che la posizionano come un potenziale disruptor nel mercato dominato da Google. In particolare, Perplexity ha annunciato l'intenzione di acquisire il browser Chrome di Google per 34,5 miliardi di dollari. L'offerta, sebbene non richiesta, arriva in un momento cruciale, con le autorità antitrust che stanno valutando se costringere Google a cedere il browser per risolvere le controversie legali in corso.
Oltre a questo, la startup ha lanciato il proprio browser nativo, Comet, e ha introdotto funzionalità avanzate come "Deep Research" e la capacità di generare video, dimostrando un impegno costante nell'innovare i servizi offerti.
Un altro aspetto fondamentale della strategia di Perplexity è il rapporto con gli editori. La startup si è impegnata a condividere i ricavi pubblicitari con le testate giornalistiche i cui contenuti vengono utilizzati per rispondere alle ricerche degli utenti. Questa mossa mira a superare le controversie legali e le accuse di violazione del copyright sollevate da grandi media come il New York Times e Dow Jones. L'accordo con il giornale francese Le Monde è un esempio concreto di questa nuova direzione.
La partnership tra TIM e Perplexity non è solo un'opportunità commerciale, ma un segnale che le grandi aziende di telecomunicazioni in Italia stanno prendendo sul serio la sfida dell'AI, connettendosi con l'avanguardia tecnologica globale e preparando il terreno per un futuro in continua evoluzione.