Ultime notizie
La distribuzione automatica torna a soffrire

Nel 2024 il fatturato della distribuzione automatica è stato di circa 1,6 miliardi di euro (-1,62%), con il numero di consumazioni in calo a quota 3,8 miliardi (-3,74%), così come il parco macchine (808.631 distributori, -2,71%). Stabile il mercato dell’OCS (Office Coffee Service: il caffè e le altre bevande calde in capsule e cialde) che ha superato i 401 milioni di fatturato (+0,96%) con oltre 1,11 miliardi di consumazioni (+0,86%). Il giro d’affari totale è stato quindi pari a 1,9 miliardi di euro e a oltre 4,9 miliardi di consumazioni.
Sono dati che emergono da uno studio realizzato da Jakala per Confida, l’Associazione italiana distribuzione automatica aderente a Confcommercio. A pesare sui risultati del comparto la generale frenata del tessuto economico italiano, in particolar modo del settore manifatturiero che, da solo, vale per il 30% delle consumazioni del vending. Il calo ha riguardato tutte le tipologie di prodotti: dalle bevande calde (-3,4%) a quelle fredde (-4,51%), dagli snack (-4,68%) ai gelati (-34,84%). Tra le bevande calde, anche il caffè, re delle consumazioni alle vending machine, ha subito una frenata (-2,93%) figlia della ripresa dello smart working e dell’aumento della cassa integrazione, che hanno ridotto il numero di lavoratori nelle imprese e quindi le consumazioni.
Precipitazioni frequenti e temperature in genere più miti rispetto agli anni precedenti durante l’estate hanno causato una contrazione delle consumazioni delle bevande fredde, anche di prodotti come l’acqua minerale (-3,5%), bevande gasate (-8,14%) e tè freddo (-13,54%). Tra le bevande gasate, quelle al gusto cola sono scese di quasi il 5% in meno rispetto alle altre categorie grazie alla clientela più fidelizzata e alla presenza di un minor numero di alternative possibili che invece penalizzano, ad esempio, le bevande al gusto arancia (-20,22%).
Tra gli snack, altra categoria di punta alle vending machine, pesa in maniera significativa la performance negativa di quelli al cioccolato (-36,65%) e quella più contenuta dei prodotti freschi (-3,25%). In positivo, invece, gli snack dolci (+6,71%) trainati dagli ottimi risultati delle merendine (+24%), delle barrette (+7,2%) e dei croissant (+6,6%), che beneficiano di un buon rapporto tra convenienza, gusto e durata. Stabile il comparto degli snack salati (+0,43%) dove la flessione di prodotti più tradizionali - come patatine (-0,53%), crackers (-3,93%), schiacciatine (-2,74%) e taralli (-1,7%) - è compensata da una crescita della categoria frutta secca ed essiccata (+15,9%) e degli altri snack salati (+6,75%).
“Da quanto è emerso dai dati provvisori dei primi tre mesi dell’anno, la tendenza negativa registrata nel 2024 sembra si stia confermando anche per il 2025. Stimiamo una contrazione nei consumi di un ulteriore -5% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Le ragioni di questa flessione – commenta Massimo Trapletti, presidente di Confida - sono molteplici e intrecciate tra loro: calo della produzione industriale, crescita della cassa integrazione, ripresa dello smart working e inflazione che ha portato a una riduzione del potere d’acquisto dei consumatori. Per far fronte a questa situazione il settore deve rimanere coeso, focalizzarsi sull’innovazione e sulla centralità del consumatore”.
Per supportare le imprese della distribuzione automatica, Confida ha investito in una serie di progetti concreti e strategici, volti a migliorare la competitività delle aziende, innovare l’esperienza del consumatore e rafforzare l’intera filiera. Tra questi, “l’investimento sulla formazione delle risorse umane del nostro settore, la collaborazione con università e centri di ricerca per approfondire i cambiamenti di abitudini di consumo avvenuti nel consumatore e lo sviluppo dei metodi di pagamento elettronici tramite le applicazioni che si stanno rapidamente diffondendo nel settore”, conclude Trapletti.