Economia
La Borsa di Tokyo reagisce bene alle dimissioni del primo ministro, i principali indici in aumento

L'annuncio delle dimissioni di Shigeru Ishiba, da capo del Partito liberal democratico e, quindi, da primo ministro del Giappone (la carica viene conferita, secondo la Costituzione, al capo del partito che ha la maggioranza in parlamento), ha spinto i mercati della regione Asia-Pacifico e in particolare i principali indici di Tokyo.
Il Nikkei 225, indice di riferimento della borsa di Tokyo, è salito dell'1,45% chiudendo a 43.643,81 dopo la dichiarazione Ishiba, arrivata dopo settimane di crescenti pressioni per la sua sconfitta alle elezioni nazionali alla fine dello scorso anno. Il Topix è salito dell'1,06% chiudendo al massimo storico di 3.138,2.
L'annuncio ha aperto immediatamente la ridda di voci su chi potrebbe prendere il posto del dimissionario Ishiba.
Tra i nomi che sono maggiormente accreditati ci sono quelli di Koizumi Shinjiro, ministro dell'Agricoltura e figlio di un ex primo ministro, e di Sanae Takaichi, protetta del defunto primo ministro Abe Shinzo.
La risposta del mercato, secondo gli analisti, è giunta a sorpresa, ma riflette la positiva attenzione verso le candidature di Shinjiro e Takaichi, con il primo che sembra leggermente favorito e di cui si sottolinea la positiva attenzione verso la deregolamentazione e non, invece, verso i rialzi dei tassi di interesse.
Lo yen giapponese si è indebolito dello 0,64% a 148,33 contro il dollaro.
Il Kospi della Corea del Sud è salito dello 0,45% chiudendo a 3.219,59, mentre il Kosdaq a bassa capitalizzazione è balzato dello 0,89% a 818,6.
Bene anche l'Hang Seng di Hong Kong (+ 0,8%) e il CSI 300 della Cina continentale (+ 0,16%).
Il benchmark australiano S&P/ASX 200 ha perso lo 0,24% chiudendo la giornata di contrattazioni a 8.849,6.
L'India è salita dello 0,44%, mentre l'indice Sensex è avanzato dello 0,34%.
Venerdì scorso negli Stati Uniti, tutte e tre le principali medie hanno chiuso in ribasso dopo che un rapporto sull'occupazione più debole del previsto ha lasciato il posto alle preoccupazioni per un rallentamento dell'economia, anche se le aspettative di un taglio dei tassi da parte della Federal Reserve si sono consolidate.
L'S&P 500 ha chiuso in calo dello 0,32% a 6.481,50, mentre il Nasdaq Composito è sceso dello 0,03% attestandosi a 21.700,39. Il Dow Jones Media industriale ha perso 220,43 punti, lo 0,48%, a 45.400,86.