Ultime notizie
La Borsa di Milano guida il rimbalzo dei mercati con Banca MPS e Unicredit in volo
di Luca Andrea

Milano chiude in forte rialzo una seduta borsistica tonica per l’intera Europa, trainata dalla tregua annunciata tra Israele e Iran dal presidente USA Donald Trump. Il FTSE MIB mette a segno un guadagno dell’1,63%, in linea con il buon umore registrato anche sugli altri listini del Vecchio Continente.
Le borse tirano il fiato dopo giorni di tensione geopolitica, sostenute anche da segnali macro positivi e rassicurazioni dalla Federal Reserve. Jerome Powell, numero uno della Fed, ha confermato un approccio attendista sui tassi d’interesse, dichiarando che non c’è fretta di intervenire e che l’istituto centrale preferisce aspettare chiarezza sull’impatto dei dazi, la cui sospensione scadrà a luglio.
In Germania, l’indice IFO sulle condizioni economiche è salito al massimo da dodici mesi, dando ulteriore slancio agli acquisti. In questo contesto, Francoforte balza dell’1,60%, Parigi avanza dell’1,04% e Londra resta sostanzialmente piatta.
A guidare la carica sul listino milanese è Banca MPS, che vola del 7,03% in scia al rialzo del giudizio da parte di Bank of America e alle indiscrezioni su un primo via libera della BCE all’OPS su Mediobanca (+4,21%). Bene anche Unicredit, che segna un progresso robusto del 3,98%, confermando la ritrovata fiducia degli investitori nel comparto bancario italiano.
Sul FTSE MidCap si mettono in luce RCS (+4,97%), Cementir (+4,84%), Sesa (+4,67%) e OVS (+4,18%), protagoniste di una giornata che ha visto il FTSE Italia All-Share chiudere a quota 41.899 punti.
Non mancano tuttavia le note negative. I titoli del comparto energetico pagano il netto calo del prezzo del petrolio, con il Light Sweet Crude Oil in flessione del 4,90% a 65,16 dollari al barile. Ne risentono ENI (-2,54%), Tenaris (-2,44%) e Saipem (-2,09%). In rosso anche Campari (-1,87%), mentre sul segmento MidCap cedono terreno Moltiply Group (-2,28%) e D’Amico (-1,63%).
Sul fronte valutario, l’euro si apprezza lievemente sul dollaro, attestandosi a 1,162. Crolla invece l’oro, che scivola dell’1,55% a 3.316,6 dollari l’oncia, segnalando un ritorno alla propensione al rischio.
Buone notizie arrivano anche dallo spread BTP-Bund, che si restringe a +92 punti base, con il rendimento del decennale italiano in calo al 3,39%, segno di una maggiore fiducia degli investitori sul debito sovrano italiano.