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La BCE taglia i tassi: c’è il rischio che l’inflazione scenda troppo

di Carsten Brzeski, Global Head of Macro di ING
 
La BCE taglia i tassi: c’è il rischio che l’inflazione scenda troppo
La Banca Centrale Europea (BCE) ha tagliato i tassi di interesse al livello più basso da dicembre 2022, portando il tasso sui depositi al 2,25% al 2%. Il rapido affievolirsi delle pressioni inflazionistiche ha dato alla BCE ampio margine di manovra per riportare i tassi di interesse in territorio neutrale. Con il rischio sempre più concreto di un'inflazione al di sotto del livello di riferimento, il taglio dei tassi di oggi non sarà l'ultimo.

Cresce il rischio di un’inflazione sotto l’obiettivo del 2% - almeno nel breve

Le pressioni inflazionistiche nell'Eurozona si stanno attenuando più rapidamente del previsto. Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump non solo ha riportato in auge l'economia europea – per un trimestre, grazie al frontloading delle esportazioni e della produzione industriale che ha stimolato l'attività economica – ma ha anche quasi fatto scomparire l'inflazione.

Il rafforzamento dell'euro e il calo dei prezzi del petrolio in seguito all'instabilità della politica economica statunitense hanno accentuato le pressioni disinflazionistiche nell'Eurozona. E nonostante nelle ultime settimane si siano verificati alcuni movimenti contrari, il tasso di cambio effettivo nominale dell'euro è ancora superiore di circa il 3% e i prezzi del petrolio sono inferiori di circa il 10% rispetto alla riunione di marzo della BCE e all'ultima tornata di previsioni di Francoforte. Questi due sviluppi si riflettono anche nelle ultime proiezioni della Banca Centrale Europea, che indicano un'inflazione complessiva del 2% nel 2025, dell'1,6% nel 2026 e del 2% nel 2027.

Anche se l'economia dell'Eurozona ha mostrato una inaspettata resilienza e le tensioni commerciali potrebbero ancora attenuarsi, il rischio che l'inflazione scenda al di sotto dell'obiettivo prefissato è diventato abbastanza pressante da spingere la BCE a tagliare nuovamente i tassi.

Alla conferenza stampa tiene banco il futuro di Lagarde

Alla conferenza stampa, massima attenzione sulla presidente della BCE Christine Lagarde, in uscita nel 2027 e accostata al WEF, e sui segnali che potrebbero rivelare il futuro della Banca Centrale Europea. Ad ogni modo, a meno che le tensioni commerciali non tornino con violenza, sospettiamo che la BCE manterrà un approccio attendista durante l'estate. Infatti, ci vorrà un po' di tempo per capire se gli attuali rischi disinflazionistici siano solo episodi isolati o se segnalino una tendenza più ampia.

Allo stesso tempo, maggiore è la resilienza dell'economia dell'Eurozona, maggiore sarà la preoccupazione della BCE per il potenziale impatto inflazionistico degli stimoli fiscali tedeschi nel 2026 e oltre. Siamo quindi molto curiosi di saperne di più sulla direzione di marcia, ma temiamo che Lagarde non condividerà i suoi piani di viaggio oggi.
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