La BCE resta nella comfort zone

di François Rimeu, Senior Strategist, Crédit Mutuel AM

Grazie al fatto che a settembre l’inflazione si è mantenuta vicina all’obiettivo del 2%, nel corso della riunione di giovedì la BCE non dovrebbe modificare la sua politica monetaria. Con ogni probabilità la Presidente Christine Lagarde ribadirà che la banca centrale interverrà soltanto in caso di deviazioni significative e durature rispetto all’obiettivo d’inflazione del 2%, sottolineando che un piccolo allontanamento da questa cifra non giustificherebbe necessariamente un intervento sui tassi d’interesse di riferimento.

Il tasso sui depositi presso la banca centrale dovrebbe rimanere al 2%, sostenuto da una crescita solida e da un’inflazione sotto controllo. La BCE continuerà probabilmente a seguire l’approccio “di riunione in riunione”, adeguando la sua politica in base ai dati disponibili, alla sua valutazione delle prospettive di inflazione e crescita e ai rischi associati. Infine, Christine Lagarde dovrebbe sottolineare che l’inflazione rimane su una tendenza appropriata, i rischi sono bilanciati e l’economia interna continua a mostrare resilienza.

In conclusione, fino al prossimo aggiornamento delle previsioni economiche in dicembre, compresa la pubblicazione delle proiezioni sull’inflazione per il 2028, prevediamo che la BCE manterrà un atteggiamento attendista. Non ci dovrebbero essere sorprese in questa riunione: la decisione è ampiamente prevista dai mercati ed è improbabile che porti a reazioni significative. L’imminente indagine trimestrale sui prestiti bancari (Bank Lending Survey), prevista in pubblicazione oggi, sarà un elemento chiave per valutare come la politica monetaria si sta traducendo nell’economia reale. I suoi risultati potrebbero aprire la strada a un ulteriore taglio dei tassi nel 2026.